Korova Milk è un richiamo al "latte +" di Arancia Meccanica (servito nei Korova Milk Bar, nella celebre pellicola di Stanley Kubrik del 1971), mentre le opere della serie della Monzo sono tutte quadrate (50x50cm) come citazione al formato dei post di Instagram. Gli ultimi due anni sono trascorsi in una dimensione di realtà e socialità distopica, ma siamo comunque riusciti a trarre da questa esperienza nuove modalità di adattamento e creatività. Un percorso, quello della Monzo, che sembra partire da un substrato culturale post-punk, che prende man mano consapevolezza e che matura, infine, in una forma di accettazione, pur senza tradire mai la propria natura e trovando comunque il modo di rimanere libera, anche all'interno delle mura del proprio studio. L'allestimento mira a ricreare questo straniamento: una mostra dall'esposizione classica nella prima sala della galleria e, a sorpresa, un'ambiente che ricrea l'atmosfera intima e sconnessa dell'ambiente in cui si è stati rinchiusi, per un periodo mai troppo breve, dove piccoli oggetti, sculture e cuscini – tra i quali i gadgets Moonzoo e i Plushies, anch'essi prodotti tutti durante il lockdown – ci rimandano alle nostre case, ai nostri momenti di intima creatività e resilienza. Le opere si avvalgono anche della collaborazione di particolari in madreperla e oggetti zoomorfi in pietre dure realizzati dal designer Luiss Perlanera, che è anche il suo compagno. In questi due anni la Monzo ha anche avuto un bimbo, Vincent, a cui ha dedicato il suo catalogo. La narrazione di questa vicenda biografica diviene parte integrante della narrazione di uno strato ulteriore di lettura della mostra che viene presentata alla galleria Febo e Dafne. Un senso non di semplice resilienza, ma di vero e proprio scatto nel futuro… e mai come in questi giorni è proprio il sentimento di cui abbiamo tutti più bisogno. Elena Monzo Short Bio: Nata a Orzinuovi (BS) nel 1981, diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, già nel 2009 con la personale Nidi di Nodi di Bu presso la sede mantovana della Galleria Bonelli Elena Monzo viene consacrata nel panorama dell'arte contemporanea. Da quel momento l'artista non si è più fermata, accrescendo la propria esperienza in prestigiose residenze e collaborazioni con gallerie dalla Germania (TZR Gallery, Dusseldorf, 2010 - Luisa Catucci Gallery, Berlino,2020) agli Stati Uniti (New York, Sara Tecchia Gallery, 2010), dal Giappone (residenza Ichiuroko, Kurashiri, 2013) alla Cina (residenza The Swatch Art Peace Hotel a Shanghaì, 2015), dal Libano (residenza Alia, Fadi Mogabgab Art contemporain Beirut tra il 2013 e il 2018), al Messico (El Gallo Estudio de Arte y ceramica, Cholula, Puebla, 2019), in Slovacchia a Bratislava (mostra Eroina presso CT Gallery, Bratislava 2019). Seguono i progetti Silk, La via della Seta presso Ex Filanda Meroni, Soncino CR, Cucirsi la Vita Addosso, Asilo Macro, Museo Macro di Roma. Nel 2021 è presente a Scope Art fair Miami con The Camp Gallery di Miami con la nuova serie "Korova milk" creata durante lo stop per la pandemia nel 2020. Nel 2022 viene pubblicato il libro d'artista "Elena Monzo" edito da Vanillaedizioni. |