Migliaia di lavoratori Alitalia e delle grandi aziende in crisi gridano "lavoro" sotto le finestre di Palazzo Chigi. USB: non finisce qui
Erano migliaia i lavoratori di Alitalia che hanno manifestato questa mattina in piazza San Silvestro, a Roma, per chiedere lavoro e non ammortizzatori sociali, per avere una compagnia aerea che assicuri sviluppo e crescita non solo all'azienda ma all'intero Paese.
Presenti anche i lavoratori di AirItaly, nonché le delegazioni dell'ex Ilva di Taranto – con Riccardo Cristello, licenziato per aver espresso un'opinione su una fiction - delle acciaierie di Terni e di Piombino, di Atitech, della Tirrenia, dei ferrovieri, dei portuali di Livorno e di tante altre realtà del lavoro, oltre agli studenti.
Grave l'assenza di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, occupati oggi in un'assemblea on line, fatto grottesco e assurdo. Ciò nonostante, i lavoratori erano tanti e intendevano far sentire la propria voce. Terminati gli interventi, la piazza si è diretta verso Palazzo Chigi e Montecitorio ma è stata bloccata dalla polizia. La tensione e le manganellate ai lavoratori la dicono lunga sulla linea di questo governo per i problemi sociali ed occupazionali: sono questioni di ordine pubblico.
Dopo alcune ore durante le quali la piazza ha continuato a gridare "lavoro", il corteo è stato infine autorizzato e i lavoratori, finalmente liberati dalla morsa poliziesca, hanno raggiunto Palazzo Chigi. Lì si sono succeduti alcuni interventi, tra i quali quelli di Francesco Staccioli di USB Trasporti, di Francesco Rizzo di USB Taranto, che ha testimoniato la rabbia dei lavoratori di Taranto dell'ex Ilva, di Cub, Acc e Navaid.
Dopo le manifestazioni che in queste settimane hanno toccato tutti i ministeri, quella di oggi, con la partecipazione di migliaia di lavoratori, rappresenta non la fine della mobilitazione ma un passaggio fondamentale che ha dimostrato al governo che i lavoratori ci sono e non sono rassegnati a veder morire Alitalia e a perdere il posto di lavoro.
Tutto il trasporto aereo rischia di essere travolto dall'incapacità d'investire nel settore. A partire dai primi licenziamenti di AirItaly, in piena procedura. Il Paese ha diritto a uno sviluppo industriale coerente con le esigenze dei lavoratori e di sottrarsi all'influenza della Commissione UE. I lavoratori dicono no alla prospettiva greca.
Il 1° Maggio USB tornerà in piazza per difendere l'occupazione e il lavoro a Taranto e Bologna, mentre continuerà la mobilitazione dei lavoratori Alitalia.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato