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18 aprile 2020

Bambini “invisibili”: le associazioni chiedono interventi urgenti. Oltre 5.000 le adesioni già raccolte dalla lettera-appello


Bambini "invisibili": le associazioni chiedono interventi urgenti
Oltre 5.000 le adesioni già raccolte dalla lettera-appello

Cresce il numero dei sostenitori alla lettera-appello "Che impatto avrà l'isolamento sui bambini invisibili?" inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai presidenti di Camera e Senato. La lettera, lanciata il 22 marzo, poi divenuta anche una petizione on line, ha già superato le 5000 firme. Ai promotori si sono infatti aggiunte numerose altre associazioni e tanti professionisti, docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni e cittadini.
Nel frattempo un gruppo di parlamentari di maggioranza con cui le associazioni promotrici sono al lavoro ha elaborato una serie di proposte che verranno portate al premier Giuseppe Conte e sul tavolo dei ministeri di competenza.
Molte istituzioni nazionali e internazionali confermano la situazione di emergenza in cui si trovano bambini e ragazzi in questo momento.
La Garante per l'Infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, il 27 marzo ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera con la quale segnalava come necessari interventi mirati a tutela dei minorenni fragili. Ha anche chiesto che si inserisca un esperto di infanzia e adolescenza nella task force del Governo per la fase 2.
Il Segretario Generale dell'Onu, Antonio Guterres, il 6 aprile, ha lanciato l'allarme sul fenomeno delle violenze domestiche, che a causa del confinamento forzato si fanno ancora più pressanti.
Il 7 aprile il Bureau della Rete europea dei garanti (Enoc) ha invitato i governi, la Commissione europea e il Consiglio d'Europa ad adottare ogni iniziativa utile a garantire il rispetto dei diritti previsti dalla Convenzione Onu richiamando l'attenzione, in modo particolare, sui diritti a una corretta informazione, alla protezione da violenza e abusi, alla salute, allo sviluppo, a un adeguato livello di vita e al diritto all'istruzione
21 Organizzazioni mondiali, tra i quali Unicef, WHO, Ispcam, hanno chiesto pubblicamente uno sforzo collettivo e urgente a contrasto della violenza sui bambini nell'emergenza della pandemia da Covid-19.
Le forme di deprivazione e di violenza sono tante. 
Un terzo della popolazione mondiale è in stato di blocco Covid-19 e le chiusure delle scuole hanno avuto un impatto su oltre 1,5 miliardi di bambini. Restrizioni al movimento, perdita di reddito, isolamento e alti livelli di stress stanno aumentando la probabilità che i bambini sperimentino e osservino abusi fisici, psicologici e sessuali a casa, in particolare i bambini che vivono in situazioni familiari violente o disfunzionali.
E se le interazioni on line sono diventate l'unica forma di "evasione" dalle mura domestiche, aumenta il pericolo di forme cyberbullismo, di sfruttamento sessuale e di altri comportamenti online a rischio.
Le richieste contenute nella petizione delle associazioni per proteggere i bambini "invisibili" sono concrete, perché sono il frutto di un ascolto attento degli operatori sociali e degli educatori nei servizi educativi e domiciliari, nelle comunità di accoglienza e in altri contesti che in queste settimane - nel rispetto delle norme di contrasto alla pandemia da Covid-19 - lavorano in condizioni rese ancora più difficili dalla sospensione degli interventi specialistici, dei rapporti esterni, della frequenza scolastica, e di tutte le altre attività di socializzazione, di tirocinio, di sostegno psicologico.
Ma sono soprattutto il frutto di esperienza e di conoscenza di una realtà che i numeri da soli illustrano già chiaramente: 450.000 bambini e adolescenti in Italia sono in carico ai servizi sociali, 91.000 di questi lo sono a causa dei maltrattamenti che subiscono in casa.
La petizione chiede di innalzare i livelli di protezione nei confronti di minorenni che vivono condizioni di povertà economica e educativa: interventi di supporto per la spesa alimentare, vestiti e materiali per l'igiene personale e aiuto per la continuità scolastica, fornendo tablet o pc e materiale di cartoleria.
Si chiede un maggior monitoraggio delle situazioni di rischio, con un appello accorato alle Forze dell'Ordine a non trascurare nessun segnale di allarme, perché ci sono bambine e bambini che vivono, proprio in queste ore, la drammatica esperienza dell'isolamento che accresce il loro senso di paura, di abbandono e di impotenza: sono le vittime della violenza domestica per le quali la casa non è, come dovrebbe, il luogo sicuro in cui rifugiarsi.
Ci sono i bambini adultizzati a cui in questi giorni verrà chiesto di occuparsi della casa, dei fratelli e che, con le scuole chiuse, hanno perso qualsiasi altro spazio di gioco e leggerezza.
Ci sono i bambini maltrattati, i neonati scossi senza altri adulti che possano portare supporto a genitori estenuati e in grave difficoltà.
Ci sono i bambini abusati che non hanno ancora trovato il coraggio di confidarsi, di provare a raccontare ciò che sta accadendo loro, ai quali oggi è impedito persino di immaginare di farlo.
Per tutte queste ragioni, la petizione chiede ai governi di garantire che i piani nazionali di emergenza siano integrati in tempi strettissimi da misure adeguate, per proteggere tutti i minorenni a rischio dalla violenza, dallo sfruttamento e dagli abusi.
La petizione è ancora aperta ed è possibile sottoscriverla al link: change.org/bambiniinvisibili o inviando un'e-mail a: comunicazione@agevolando.org (per le organizzazioni e gli enti che intendono aderire come tali).
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