CORONAVIRUS – Il ministero dell’Istruzione apre allo smart working per il personale Ata. Anief: solo un passo avanti
Ha avuto immediato accoglimento, da parte del ministero dell’Istruzione, la richiesta presentata del sindacato Anief sulla necessità di aprire al “lavoro agile” per il personale Ata, nei giorni di sospensione delle attività didattiche a seguito dell’emergenza Coronavirus, al fine di garantire il diritto alla salute anche degli oltre 200 mila lavoratori della scuola che operano a supporto della didattica e che in questi giorni sono stati impropriamente obbligati a recarsi negli istituti: nella Nota – la n. 278 pubblicata la sera del 6 marzo 2020 –, oltre a nuove indicazioni sulle riunioni degli organi collegiali e ulteriori chiarimenti per dirigenti e personale scolastico, l’amministrazione spiega che viene “attribuita a ciascun Dirigente scolastico la valutazione della possibilità di concedere il lavoro agile al personale ATA che dovesse farne richiesta, ferma restando la necessità di assicurare il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica”.
Marcello Pacifico (Anief): “Premesso che noi vogliamo la chiusura delle scuole, non è l’accoglimento pieno alla nostra richiesta, però dimostra l’attenzione delle istituzioni finalmente anche per il personale Ata. In questo momento storico, direi che possiamo ritenere questo segnale un piccolissimo passo avanti. Adesso lotteremo ancora di più perché tutto questo venga regolamentato nel prossimo contratto. Siamo sempre più convinti che #tuttiinsiemecelapossiamofare”.
Trova spazio immediato la richiesta sindacale di aprire allo smart working anche per il personale Ata della scuola, così come avviene in altri comparti di lavoro. Nella Nota ministeriale si dà facoltà al dirigente scolastico di concedere il lavoro agile al personale Ata che dovesse farne richiesta, ferma restando la necessità di assicurare il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica e ricorrendo pure all’utilizzo a turno del personale.
COSA DICE LA NOTA DEL MINISTERO
“Il lavoro agile – riporta infatti la Nota ministeriale - potrà essere concesso dal Dirigente scolastico, eventualmente anche ricorrendo a turnazioni del personale, a partire dalla data odierna e fino al 15 marzo, in presenza dei seguenti prerequisiti: - il lavoro svolto dal personale che richiede di fruire di modalità di lavoro agile deve risultare gestibile a distanza; - il dipendente in lavoro agile deve dichiarare di disporre, presso il proprio domicilio, di tutta la strumentazione tecnologica adeguata a svolgere il proprio compito e deve poter garantire la reperibilità telefonica nell’orario di servizio; - le prestazioni lavorative in formato agile dovranno essere misurabili e quantificabili”.
“Nel caso di numerose richieste di lavoro agile – si legge ancora nella Nota del 6 marzo -, il Dirigente scolastico privilegerà nella concessione i soggetti portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, coloro che si avvalgono dei servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa e i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito della sospensione dei servizi dell’asilo nido e delle scuole dell’infanzia. È comunque consigliata l’adozione, in generale per il personale ATA, di una organizzazione attenta a garantire l’attività essenziale, adottando in proposito ogni forma di flessibilità”.
UN PRIMO RISULTATO
L’accesso allo smart working anche per il personale Ata della scuola rappresenta un primo importante risultato, anche se non risponde in pieno alla richiesta sindacale perché questi lavoratori non sono certi immuni ai virus e meritano le stesse attenzioni sanitarie e preventive previste per gli altri dipendenti. Anief aveva anche sottolineato come nel D.P.C.M. del 4 marzo 2020, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID19, si stabilisse, all’art. 1, comma 1, lettera n, che “la modalità di lavoro agile disciplinata dagli artt. da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti”.
LE RICHIESTE DA FORMULARE
Considerando anche la Circolare n.1 del 4 marzo 2020 del ministro per la pubblica amministrazione, avente a oggetto “Misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa”, il giovane sindacato aveva comunicato che era quindi “possibile ottenere il modulo di richiesta da inviare al dirigente scolastico della istituzione scolastica di servizio”. A questo scopo, l’organizzazione autonoma ha consigliato al personale interessato di chiedere il modulo - da inviare poi al dirigente scolastico - all’indirizzo sindacale e-mail segreteria@anief.net. Anief conferma tale indicazione, segnalando, tramite lo stesso canale di comunicazione, anche eventuali istituti scolastici che non dovessero attivare o concedere lo smart working, senza motivazioni appropriate o senza fare riferimento a quanto previsto dalla Nota ministeriale.
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