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4 novembre 2015

Teatro Superga sabato 7 novembre 2015 ore 21:00


Ferite a Morte

di Serena Dandini

con la collaborazione ai testi di Maura Misiti
con Lella Costa, Orsetta de' Rossi, Rita Pelusio
Messinscena a cura di Serena Dandini
aiuto regia Francesco Brandi
produzione - Mismaonda srl – Centro d’arte contemporanea Teatro Carcano
 con il patrocinio del Ministero degli Esteri

Dopo all'inaugurazione della stagione teatrale del Teatro Superga il 30 e 31 ottobre con le uniche tre date del 2015 del musical di “Next to Normal”, sul palcoscenico di Via Superga 44 a Nichelino andrà in scena sabato 7 novembre “Ferite a Morte” con Lella Costa, Orsetta de' Rossi e Rita Pelusio. 
Serena Dandini ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una volta, in “Ferite a Morte” sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia la da dove si trova ora e riprende vita e spessore, uscendo finalmente da una catalogazione arida e fredda.
Serena Dandini, con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, pensata in chiave teatrale per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le Istituzioni italiane e l’opinione pubblica circa un fenomeno dai dati ancora incerti, ma che comporta in Italia – come ci raccontano le rare statistiche – una vittima ogni due, tre giorni.

La scena teatrale e sobria: un grande schermo rimanda filmati ed immagini evocativi, la musica accompagna le donne a raccontare la loro storia assieme agli oggetti che hanno caratterizzato la loro tragica avventura.
Sul palco, ad interpretare le vittime, tre donne che si alternano a dare voce a queste storie, in uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi propri della scrittura di Serena Dandini.
“Ferite a Morte” ha vinto il Best Event Award 2015 come “Miglior Evento Non Profit e Sociale”. Il premio è stato assegnato a Mismaonda durante la cerimonia di premiazione del 30/09/2015. “Ferite a Morte” si è anche classificato al secondo posto nella categoria “Miglior Evento Culturale”.

NOTE DI REGIA di SERENA DANDINI

L’avventura di “Ferite a morte” compie tre anni a novembre, e non mi sarei mai aspettata questa forte risposta del pubblico quando ho iniziato insieme a Maura Misiti, amica e ricercatrice del CNR, ad analizzare quei terribili dati sulla violenza alle donne in tutto il mondo. Una vera e propria strage, che passava spesso sotto silenzio, quasi come un destino ineluttabile riservato al genere femminile. 
Questi monologhi teatrali nascono proprio dal desiderio di dare luce e visibilità a storie spesso ridotte dalla cronaca nera solo a morbosi delitti passionali. Ho pensato che il teatro con il suo linguaggio diretto potesse arrivare al cuore e alla coscienza del pubblico più di tanti discorsi seri a cui spesso siamo assuefatti. 
E così miracolosamente è stato. Ho riscritto in totale libertà e fantasia storie ispirate alla realtà quotidiana di milioni di donne e bambine vittime di violenza in tutto il mondo, dando la parola a chi non ha potuto parlare da viva o non ha avuto la forza necessaria per farlo. 
Finalmente da un paradiso tutto al femminile, le donne di “Ferite a Morte” raccontano la loro versione dei fatti, e la loro vita, creando un cortocircuito tra dramma e ironia in una nuova Spoon River internazionale. 
Sono particolarmente orgogliosa che attrici straordinarie come Lella Costa si siano innamorate del progetto e abbiano deciso di portarlo in tour per l’Italia, continuando a dare voce e visibilità a questo dramma infinito. 
Due anni dopo la nostra timida scommessa iniziale e grazie alla solidarietà di tante “lettrici” appassionate, “Ferite a morte” è diventato un progetto internazionale, una vera e propria mobilitazione che testimonia il rifiuto di tante donne (e tanti uomini) nei confronti della violenza di genere.

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