Agenzia Stampa Aspapress

Autorizzazione Tribunale di Forlì 6/91 del 8 marzo 1991 - Anno XXXII - Registro Nazionale della Stampa 02659 - Registro Operatori Comunicazioni n. 1187 - Direttore Editoriale e responsabile Enzo Fasoli - Casella postale 19152 - 00173 Roma Cinecittà est - Responsabile dati: Carlo Carbone - Capo redattore Cristiano Rocchi. Associazione Periodici Associati: Presidente Enzo Fasoli - Responsabile settore: Angelo Misseri - Redazione: Vincenzo Giannone, Daniela Zappavigna.

Cerca nel blog

Pagine

21 ottobre 2015

VENERDÌ 23 OTTOBRE - TOTÒ, ALBERTO, UGO & LUISANNA MESSERI - ORE 18.30 - CLUSTER FRUTTA E CEREALI EXPO


 TOTÒ, ALBERTO, UGO & LUISANNA MESSERI
CINEMA E SHOWCOOKING
 La cuoca toscana de "La prova del cuoco", con le Cesarine ai fornelli, per un viaggio gastronomico nella commedia all'italiana nel nome della pastasciutta, il piatto principe del Belpaese.
 Una serata nel nome della pastasciutta, raccontata da Luisanna Messeri, volto noto de "La prova del cuoco" e talentuosa chef toscana, con gli spezzoni più famosi, comici, noti al grande pubblico e meno noti che la commedia all'italiana ha dedicato a questo piatto, tra i più conosciuti al mondo. Idealmente Luisanna si accompagna di volta in volta all'amaro Totò di "Miseria e Nobiltà" e la sua provvista di pastasciutta per arrivare all'Albertone nazionale e alla sua passione per la pasta, al magro ma piacevole premio di consolazione, pasta e fagioli, della banda dei "Soliti ignoti" e ancora il classicissimo timballo di maccheroni del "Gattopardo" e la follia culinaria de "La grande abbuffata".

E mentre Luisanna racconterà e commenterà questi spezzoni cinematografici opportunamente selezionati, la Cesarina bolognese Luisa Mambelli si esibirà in show cooking di sfoglia (sfoglia gialla e verde, tagliatelle, tortellini di ricotta e tortellini tradizionali), e i Cesarini milanesi Nicoletta Brambilla e Fabio Forni prepareranno due sughi, amatriciana e puttanesca, per la degustazione degli spaghetti. Ovviamente valorizzati dalle spezie, in primis, il peperoncino. Al termine, assaggi di pastasciutta per tutti.

La Cesarina Luisa è stata una delle primissime sostenitrici del progetto: grazie al suo corso "Le Mani in pasta", che si svolge entro le mura domestiche secondo la pratica sempre più diffusa dell'home cooking, ha attirato apprendisti da ogni parte del mondo e ha portato l'eccellenza della cucina italiana all'attenzione della stampa estera. Irene S. Levine, nota blogger e giornalista del Chicago Tribune, descrive così le prelibatezze della nostra home chef: "Senza alcun dubbio è stato il più eccezionale dei molti succulenti pasti assaporati a Bologna. Non soltanto lo definirei il pasto perfetto, ma addirittura questa esperienza nella casa di una signora locale è stata un vero promemoria dello strettissimo nesso che intercorre tra cibo e cultura."


 PRESS KIT

L'Associazione "Home Food Le Cesarine" nasce nel 2004 con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e con la collaborazione dell'Università di Bologna con una mission ben definita: la salvaguardia di cibi dimenticati o maltrattati (in senso etimologico). Attualmente conta oltre 400 Cesarine (e Cesarini, ci sono anche uomini), che aprono la loro casa per ospitare dalle 2 alle 10 persone, ma ci sono stati eventi speciali con 24-30 persone. Dal 2004 ad oggi sono state ospitate dalle cesarine migliaia di persone, di cui almeno l'80% stranieri (americani in testa, poi tedeschi, giapponesi, scandinavi, olandesi, francesi, australiani, indiani…). La fondatrice, Egeria Di Nallo, antropologa, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Bologna, dopo aver vissuto presso la tribù dei Piaroa, nella Selva Amazzonica fra il Venezuela e la Colombia, è stata fra le prime a considerare l'ambiente una risorsa preziosa e esauribile. Per lei il cibo tradizionale è una ricchezza delle civiltà perchè esprime una sedimentazione di piaceri e esperienza tanto in chi lo cucina quanto in chi lo consuma.
Ha fatto sua la parafrasi di una celebre frase di Mary Douglas (illustre antropologa britannica di cui Egeria è stata allieva): "Buoni cibi per buoni pensieri".

Perché Cesarine? In omaggio a tutte quelle zie, nonne, dade dai nomi antichi, a volte anche improbabili che hanno allietato i sapori della nostra infanzia.

Come funziona?  Le Cesarine vengono avvertite dell'arrivo degli ospiti almeno un paio di giorni prima: gli ospiti sono anch'essi soci e pagano l'evento all'Associazione la quale poi, a sua volta, provvederà a rimborsare le Cesarine. Questo perché la casa di una Cesarina non è un ristorante domestico ma fa parte di una Associazione che coordina da anni un progetto culturale e cucinario esteso su tutto il territorio nazionale. Si parte dall'idea che il prodotto tipico senza la cultura culinaria della tradizione non raggiungerebbe la perfezione: il cibo tipico è fortemente caratterizzato dalla appartenenza territoriale. E chi sono i depositari dell'antico sapere della nostra cucina? Le famiglie italiane. Quindi: si tratta di eventi di natura culinario-gastronomica, che vengono realizzati preferibilmente a casa delle Cesarine stesse (ma anche in luoghi a vocazione culturale come musei, dimore storiche o castelli). Non c'è un menù, ma un percorso che va dall'illustrazione storica di specifiche ricette e piatti tipici alla spiegazione dei procedimenti di preparazione, per terminare con la degustazione dei piatti ottenuti, presentati secondo la successione richiesta dalla tradizione storico-gastronomica considerata. Ogni evento è accompagnato da una brochure in italiano e in inglese.

Perché la linea di prodotti "Selezione Le Cesarine"? I sapori, dunque, sono di ieri, ma la sicurezza è di oggi. Quindi la collaborazione fra industriale e casalingo è essenziale. Cosa significa? Che le Cesarine cercano prodotti con garanzia di qualità per ottenere i sapori di ieri con le sicurezza igienico-alimentari che le moderne tecnologie permettono oggi. Partendo dunque dall'assunto che se tutti possono provare e ripetere l'esperienza di andare a mangiare dalle Cesarine, o averle a casa propria per cucinare, nessuno potrà mai farne una abitudine quotidiana. Dunque come rendere Le Cesarine un po' più "pop" senza snaturarne l'essenza? Adottando un modello divulgativo, rappresentativo dell'esperienza ma che non può e non deve in alcun modo aver la pretesa di sostituirla. Questo perché un prodotto che trovi su uno scaffale di un negozio, grande supermercato o piccola bottega che sia, deve rispettare per legge (ma anche per logica) standard di produzione, regole di controllo qualità, di logistica, di packaging… occorre dunque accettare una "industrializzazione controllata". Volendo cercare paralleli in altri settori del Made in Italy delle arti e dei mestieri, possiamo guardare alla moda, dove ogni stilista è sarto di Haute Couture, ma anche produttore di Pret a Porter.
La linea "Selezione Le Cesarine" debutta all'Expo con una gamma di prodotti da forno realizzati dalla Novel Bread di Gioia del Colle, unica azienda al momento ad utilizzare nelle preparazioni il germe di grano crudo, sacrificato da tempo sull'altare  dell'efficienza da tutta l'industria moderna.  Questo impiego è reso possibile grazie ad un processo produttivo top secret messo a punto dall'azienda in collaborazione con l'Università di Bari.

Perché la collaborazione con Coop in occasione di Expo 2015?
I sapori sono di ieri, si diceva, ma la sicurezza è di oggi. E anche garantire a tutti l'accesso alla Qualità è di oggi. Chi se non la più grande cooperativa di consumatori, così attenta alla salute e alla sicurezza delle persone, così determinata nel perseguire la ricerca e l'innovazione, così rispettosa delle tradizioni dei territori, può allora essere il mezzo per garantire questo accesso? Le Cesarine non possono mettere in vendita i piatti che cucinano, ma se potessero lo farebbero alla Coop. E allora prodotti selezionati con un attenta e minuziosa ricerca sul territorio, realizzati da laboratori artigianali ma tecnologicamente avanzati  e sempre molto attenti al recupero dei sapori antichi. Questi prodotti diventano ambasciatori della sapienza cucinaria delle Cesarine; ambasciatori con una grande responsabilità e quindi certificati dal severissimo controllo qualità Coop.