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novembre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia 2014 si fa il
punto sulla somministrazione di psicofarmaci a bambini e adolescenti in Italia.
Poma (Giù le Mani dai Bambini®) “Non esistono a tutt’oggi dati certi
sull’efficacia di questi farmaci, le uniche certezze sono i potenziali gravi
effetti collaterali. Si trattano bambini per anni con psicofarmaci, ma non uno
è stato mai ‘curato’, perché interrompendo la somministrazione tornano tutti i
disturbi che il bimbo aveva prima della terapia: perché si continuano a correre
rischi e a spendere soldi pubblici per cure senza prove di reale efficacia?”
Mentre in tutto il mondo si celebrano i festeggiamenti della
Giornata Mondiale dell’Infanzia delle Nazioni Unite, in Italia prosegue
il confronto tra le autorità di controllo sanitario – Ministero della Salute ed
Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – e “Giù le Mani dai Bambini”, il
più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in
Italia (www.giulemanidaibambini.org).
Nel corso uno scambio di corrispondenza tra l’Agenzia e il
Comitato, sono emerse
le carenze nel monitoraggio sull’efficacia degli
psicofarmaci somministrati in Italia, come dichiara
Luca Poma,
giornalista e portavoce del Comitato:
“Gli studi pre-marketing e
post-marketing per testare la sicurezza ed efficacia dei farmaci sono
carenti, sia per numero di soggetti coinvolti che per la brevità della
sperimentazione. Nonostante ciò, le autorità di controllo sanitario italiane
a tutt’oggi non hanno ancora raccolto – in anni di somministrazione di
psicofarmaci ai bambini – dati certi sull’efficacia di questi contestati
prodotti, ovvero: quali reali benefici hanno apportato ai minori
queste terapie, a parte una riduzione artificiale e transitoria dei sintomi? Quante
risorse pubbliche sono state utilizzate per cure farmacologiche che non
risolvono nulla, ma espongono i minori a rischi, e finiscono per negare ai
soggetti interessati dal disturbo alternative terapeutiche non farmacologiche,
pregiudicate dall’uso continuativo di questi prodotti? In nessuno degli
studi fin qui pubblicati si espongono dati statistici sull’efficacia di questi
farmaci. Quanti bambini e adolescenti sono stati a tutti gli effetti “curati”
in via definitiva in questi anni? Non ci è dato saperlo. Manca qualunque
dato che dimostri un concreto miglioramento nelle relazioni interpersonali e
nelle capacità di apprendimento scolastico, o un aumento nell’autonomia e
nell’autostima, obiettivi questi che erano alla base delle motivazioni che hanno
giustificato la messa in commercio di questi psicofarmaci per bambini.
L’unico dato davvero certo è il fatturato che hanno generato a favore delle
multinazionali farmaceutiche che – in modo spregiudicato – continuano in tutto
il mondo a basare una parte sostanziale del proprio business nello spaccio di
farmaci psicoattivi e derivati delle anfetamine – prosegue Poma -
che
vengono somministrati a bimbi e adolescenti per migliorare le loro performance
scolastiche o per normalizzare il loro comportamento troppo agitato,
distratto o aggressivo”
Giù le Mani dai Bambini®, in una lettera inviata oggi
alle istituzioni, ha richiesto all’AIFA e al Ministro della Salute On.
Beatrice Lorenzin – da sempre sensibile a questi temi - uno sforzo
maggiore, nell’interesse dei più piccoli: “Oggi si festeggia la Giornata
Mondiale dell’Infanzia, un’iniziativa che ha come scopo proprio quello
sollecitare la massima attenzione possibile sui più deboli tra noi, i bambini: perché
non aggiungere agli strumenti di controllo già oggi utilizzati anche un sistema
per il controllo di efficacia di questi farmaci? Di cosa si ha paura: di
scoprire che in realtà non è ‘sedando’ un bambino che si risolvono i suoi
problemi? E perché non estendere gli strumenti di controllo e di misurazione dell’efficacia
non solo agli psicofarmaci utilizzati per l’iperattività e il deficit di
attenzione, ma anche a quelli somministrati per la depressione e per gli
altri disturbi di comportamento, che ad oggi posso essere prescritti magari
con disinvoltura, senza venir segnalati sul registro nazionale di controllo? A
queste semplici domande – afferma Poma - l’intero Ministero per la
Salute pare non sapere che cosa rispondere, mentre rischia di portare
su di se la grave responsabilità di un’azione di medicalizzazione in grado di
condizionare il futuro delle nuove generazioni italiane”.
“Stupiscono poi le straordinarie doti da camaleonte di centri di ricerca
e cura come l’Istituto Mario Negri di Milano, che si sveglia
all’alba del 2015 dichiarando che le percentuali di incidenza dell’iperattività
e deficit di attenzione nei bambini (“sindrome ADHD”) sono di molto
inferiori alle medie altissime che – su pressione delle multinazionali
farmaceutiche, che a scopo di profitto alterano sistematicamente i dati delle
ricerche con raffinate operazioni di disease mongering – vengono dichiarate in
USA e in altre nazioni. I ricercatori del Mario Negri in passato sostennero
a spada tratta i risultati del Progetto di indagine Prisma, che dichiarava
numeri folli, quasi un milione di bambini italiani potenziali destinatari di
terapie a base di psicofarmaci, e si bevvero serenamente la propaganda
pro-farmaco dei produttori. Oggi, ben 10 anni dopo, scoprono l’acqua calda:
l’ADHD è sovra-diagnosticata ovunque nel mondo, consapevolezza che in Giù
le Mani dai Bambini® abbiamo da sempre e che è talmente evidente da poter
essere negata solo da chi è in mala fede. Ora il Mario Negri potrebbe fare un
altro straordinario ‘salto di consapevolezza’: ci sono oltre 300 studi
scientifici che dimostrano che iperattività e disattenzione sono sintomi
presenti in moltissime patologie infantili. Quando la smetteremo – conclude Poma - di curare come malati psichiatrici bambini che
hanno tutt’altri problemi, che non devono e non possono essere risolti a colpi
di psicofarmaci e anfetamine?”