Il
Gruppo Cevico e la Comunità di San Patrignano stringono
un’importante alleanza con l’obiettivo qualificare e promuovere i vini
del territorio riminese e, contestualmente, aiutare i ragazzi della Comunità a
reinserirsi professionalmente. Le due realtà hanno sottoscritto un accordo
nel quale si impegnano a mettere in rete risorse, relazioni e competenze con
l’obiettivo di esprimere le potenzialità di una zona che può sfruttare la
sinergia tra turismo e qualità della produzione di vino.
È
di fatto una collaborazione tra due sistemi che hanno obiettivi diversi ma una
visione unitaria della viticoltura. Da una parte la realtà sociale della
Comunità di San Patrignano che ha coniugato negli anni un’opera preziosa di
reinserimento professionale con la valorizzazione del lavoro della terra e del
vigneto e dall’altra la comunità di soci viticoltori custode di un patrimonio
di vigne che rappresenta un valore economico e paesaggistico per i colli
riminesi.
L’accordo
nasce da un comune interesse allo sviluppo del territorio complice anche la
vicinanza tra i vigneti intorno a Coriano coltivati dai soci della Cantina
dei Colli Romagnoli di Pian della Pieve – la cooperativa di primo livello
del Gruppo Cevico- e le vigne di proprietà della comunità di San Patrignano.
“In
questa alleanza il Gruppo Cevico porta la propria esperienza di mezzo secolo in
ambito vitivinicolo con una comunità di soci viticoltori che è custode
del paesaggio e della filiera e di una varietà di suoli e vigneti per circa 800
ettari sui 2200 ettari vitati della Provincia di Rimini – dice Ruenza
Santandrea, Presidente del Gruppo Cevico -. La Comunità di San
Patrignano per noi è un modello produttivo con un’identità associata alle
produzioni vinicole autoctone e di qualità. Condividiamo una comune visione
della viticoltura e del lavoro e questa collaborazione ci porterà a comunicare
nel mondo vini e territori riminesi in modo congiunto”.
Dalla
gestione dei vigneti sino alla produzione dei vini di San Patrignano, i
ragazzi, ospiti della comunità, sono gli attori principali di un percorso
produttivo che si affianca a quello ben più importante del recupero di una
propria identità e dignità. In questo rapporto, l’eccellenza, la qualità di San
Patrignano si esprime in una continua ricerca e sperimentazione che ha portato
i vini della comunità ad essere presenti ed a ricevere onorificenze in tutto il
mondo. “Oggi San Patrignano rappresenta non solo un brand di prodotti di
qualità, ma anche la sicurezza di una grandissima professionalità applicata in
tutto il comparto agroalimentare – spiega Piero Prenna, responsabile
commerciale di San Patrignano -. Professionalità che, grazie a
questa nuova alleanza con Cevico, potrà diventare domani un lavoro all’interno
di questa grande realtà vitivinicola. Cevico, infatti, offrirà stage formativi
e permetterà ai nostri ragazzi di avere uno sguardo privilegiato sul mondo del
lavoro, aprendo le porte delle proprie realtà produttive, ed aiutandoli nel
reinserimento professionale”.
Una
missione di continua ricerca e sviluppo di sinergie sui territori romagnoli
quella del Gruppo Cevico che collabora anche con l’Istituto Agrario
Scarabelli di Imola e con diverse facoltà universitarie, che oggi
rappresenta il 30% della produzione del vino in Romagna, il 17% del vino
regionale e il 2,7% del vino italiano. Si parla di 1,3 milioni di quintali di
uva derivanti da un vigneto specializzato complessivo di 6.700 ettari di cui
85% a DOC, coltivati da 5.000 viticoltori. Un mercato nazionale ed internazionale
in continua espansione che ha portato il Gruppo a raggiungere un fatturato di
154 milioni di euro nel 2013.
La cantina di San Patrignano d’aria.
Centodieci ettari complessivi, tutti
Inaugurata nel 2004, la
cantina di San Patrignano è un complesso di strutture (5.700 metri quadrati di
superficie complessiva) sviluppate all’interno di quattro edifici, estesi in
parte su tre piani e a loro volta suddivisi in due settori principali. Il
primo, destinato alla lavorazione delle uve, contiene spazi e attrezzature
destinati alla cernita, alle prime procedure di vinificazione, sale di
fermentazione e stoccaggio con 70 serbatoi in acciaio inox, una barricaia
(2.000 metri quadrati) con oltre 300 barrique da 225 litri, 100 tonneaux da 500
litri e 66 Botti grandi in rovere di Slavonia da 30 ettolitri, destinata
all’affinamento in legno ed una bottiglieria (860 metri quadrati) per
l’affinamento finale in vetro.