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29 ottobre 2014

"Non perdiamoci la vista”: al via la Campagna itinerante sulle maculopatie promossa dalla IAPB Italia onlus

                                         “Non perdiamoci la vista”: 

al via la Campagna itinerante sulle maculopatie 

promossa dalla IAPB Italia onlus

L’iniziativa toccherà le piazze di diverse città italiane, offrendo ai cittadini l’opportunità di effettuare controlli oculistici gratuiti e di ricevere materiali informativi su alcune malattie oculari. Si stima che ogni anno siano 25.000 i pazienti che presentano i primi sintomi di Degenerazione Maculare Legata all’Età: un riconoscimento precoce dei campanelli d’allarme può consentire di arrestare il progredire della malattia nelle forme più gravi.
Roma, 29 Ottobre 2014 Partirà il 3 novembre la Campagna “Non perdiamoci la vista” promossa dalla IAPB Italia onlus, Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, in collaborazione con Novartis. A bordo delle Unità Mobili Oftalmiche (UMO) i cittadini potranno ricevere informazioni sulle maculopatie e, in particolare, sulla Degenerazione Maculare Legata all’Età, malattia che insorge prevalentemente dopo i 55 anni, ed effettuare un controllo oculistico gratuito per accertare il rischio di insorgenza di questa malattia invalidante che colpisce il centro della retina, parte funzionale e sensibile dell’occhio.
“Per IAPB Italia onlus sono tre le priorità oggi nella lotta alla cecità evitabile: prevenzione primaria, ovvero informazione e sensibilizzazione, prevenzione secondaria, cioè screening, diagnosi precoce e rapido accesso alle terapie, e prevenzione terziaria, ovvero riabilitazione visiva – dichiara l’Avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della Sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità. - La Campagna ‘Non perdiamoci la vista’ si inserisce nell’ambito di questo nostro impegno e nasce proprio con l’obiettivo di aumentare la conoscenza della popolazione rispetto alle maculopatie, sensibilizzare sull’importanza di riconoscerle precocemente attraverso dei periodici controlli e trattarle tempestivamente, nonché fornire informazioni sulla riabilitazione visiva, che oggi è in grado di offrire alle persone ipovedenti un significativo recupero della qualità di vita”.
La degenerazione maculare legata all’età è una malattia progressiva che determina una grave compromissione della visione centrale, indi­spensabile per tutte quelle attività che richiedono una percezione dettagliata delle immagini, come leggere, guidare, controllare l’ora, riconoscere un volto, e ha quindi un impatto significativo sulla vita di chi ne soffre.  “La degenerazione maculare colpisce la zona centrale della retina, la macula, responsabile della visione distinta – spiega il Prof. Teresio Avitabile, Direttore Clinica Oculistica, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico - Vittorio Emanuele” di Catania – Si tratta di una malattia che insorge soprattutto dopo i 55 anni, con un’incidenza che cresce con l’avanzare dell’età e che, per il progressivo invecchiamento della popolazione, è destinata ad aumentare. Intervenire oggi è quindi fondamentale per poter salvare dall’ipovisione molte persone nel prossimo futuro”.
Intercettare il disturbo nelle sue fasi iniziali è la chiave per poter contrastare efficacemente il progredire della malattia. “La forma neovascolare o umida, la più aggressiva, ha un’insorgenza molto rapida e in poche settimane può portare a una grave compromissione della capacità visiva. Solo un intervento terapeutico tempestivo può arrestare la perdita della vista e per questo è fondamentale che cittadini e medici di medicina generale agiscano subito ai primi campanelli d’allarme: immagini o parti di immagini distorte o ondulate e aree sfocate al centro del campo visivo, che con l’avanzare della patologia  diventano vere e proprie macchie scure – aggiunge il Prof. Giovanni Staurenghi, Direttore della Clinica Oculistica dell'Università degli Studi di Milano Ospedale Luigi Sacco e Presidente SIR, Società Italiana della Retina - Anche in assenza di sintomi, l’appello è comunque quello di sottoporsi a visite oculistiche mirate, da effettuare con regolarità dopo i 55 anni, rivolgendosi al proprio medico o ai centri specialistici presenti su tutto il territorio italiano, in modo da riconoscere i primi segni della patologia e preservare la funzione visiva il più a lungo possibile”.
Le primissime avvisaglie della degenerazione maculare possono manifestarsi con piccole lesioni, dette “drusen”. Una prima diagnosi per accertarne la presenza può essere eseguita attraverso un semplice esame del fondo oculare, ma per definire con maggiore precisione il tipo di maculopatia di cui il soggetto soffre sono necessari esami diagnostici più mirati, come la Tomografia Ottica a Radiazione Coerente (OCT).
“Nell’ambito della Campagna ‘Non perdiamoci la vista’, le persone di età pari o superiore a 55 anni potranno richiedere, previa disponibilità, di essere sottoposte ad un controllo oftalmologico gratuito a bordo dell’UMO, che verrà eseguito attraverso l’impiego di un OCT e di un retinografo - precisa il Prof. Edoardo Midena, Direttore Clinica Oculistica, Azienda Ospedaliera-Università di Padova. Al termine del controllo, il paziente riceverà un riscontro che riporterà la presenza o assenza di degenerazione maculare e un’indicazione del livello di progressione del disturbo. Al fine di garantire un’ulteriore accuratezza, presso il centro di Oculistica di Padova è stato predisposto un centro di lettura centralizzato per le immagini dell’OCT, che offrirà un supporto al personale sanitario presente sulle Unità Mobili Oftalmiche per una corretta lettura ed interpretazione dei dati. Si tratta, in ogni caso, di una valutazione preliminare, che dovrà essere ulteriormente approfondita dal medico curante per il proseguimento del percorso diagnostico o terapeutico”.
“Se fino a qualche anno fa non esisteva alcuna terapia per arrestare la degenerazione maculare, oggi l’oftalmologo ha invece a disposizione dei trattamenti farmacologici innovativi che possono rallentare efficacemente il progredire della malattia e garantire una migliore qualità di vita ai pazienti – spiega la Dott.ssa Monica Varano, Direttore scientifico dell’IRCCS Fondazione Bietti – “Le nuove frontiere della ricerca in ambito oftalmico stanno inoltre configurando nuove prospettive terapeutiche per le patologie della vista che oggi risultano ancora senza una cura”.
La Campagna “Non perdiamoci la vista” sarà presente nelle piazze e nei quartieri delle principali città italiane. Le prime Regioni interessate, a partire dal 3 novembre 2014, saranno Lombardia, Lazio e Sicilia. L’iniziativa proseguirà quindi nel corso del 2015, toccando altre città in tutta la penisola.  
Tutte le informazioni sulle tappe e sulla Campagna saranno disponibili sui siti www.iapb.it e www.nonperdiamocilavista.it e tramite il numero verde 800 04 80 80.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di Euretina (European Society of Retina Specialists), SIR (Società Italiana della Retina), SOU (Società Oftalmologi Universitari), SOI (Società Oftalmologica Italiana), SIMMG (Società Italiana di Medicina Generale), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) e FederAnziani ed è realizzata in collaborazione con Novartis.

IAPB Italia onlus
L’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus è un ente senza fini di lucro deputato per legge, nel no­stro Paese, a promuovere la prevenzione delle malattie oculari che possono causare la perdita della vista e si occupa anche di riabi­litazione visiva degli ipovedenti attraverso il Polo Nazionale (presso il Policlinico A. Gemelli di Roma), riconosciuto Centro di collaborazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per informazioni: www.iapb.it, 800-068506 (orario 10-13, lun.-ven.)