FARE IMPRESA: CONVEGNO ALLA CAMERA SU ECONOMIA REALE, POLITICA E MONDO FINANZIARIO
di Valentina Spagnolo
La promozione di un confronto diretto tra imprese, decisori pubblici e settori finanza e welfare al centro dei lavori presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio
Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, l'evento 'Economia reale, politica e mondo finanziario', organizzato dall'onorevole Luciano Ciocchetti. Molto atteso e sostenuto da Sirip (Sindacato dei rappresentanti degli interessi parlamentari, ndr), l'appuntamento è risultato graditissimo per il settore imprenditoriale e non solo. Nel loro messaggio introduttivo e inaugurale, il presidente Fontana e l'onorevole Ciocchetti hanno espresso, innanzitutto, favore e pieno sostegno all'evento. In seguito, i lavori sono stati aperti dalle relazioni introduttive del presidente del Sirip, Achiille Ducoli, da Maurizio Leo, viceministro dell'Economia e Finanze e da monsignor Elio Lops, parroco del Quirinale e della Corte costituzionale. E' stata letta anche una lettera di saluto del presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, il quale ha voluto sottolineare come "impresa, industria e settore finanziario, in un sistema complesso ed interconnesso, come quello attuale, sono elementi imprescindibilmente non isolati. Le piccole e medie imprese", ha scritto il presidente Fontana, "caratterizzano l'economia del Paese. Per questo, bisogna stimolare l'investimento e il dinamismo, stimolando anche la partecipazione all'investimento estero. La reazione auspicabile è per una nazione sempre più competitiva. E l'attività normativa, si deve muovere su queste prospettive".
Tutti i presenti in sala, hanno avuto modo di verificare la situazione reale nel dettaglio, rispetto ai fattori di crescita e di costruzione normativa in campo economico-finanziario e delle imprese. Per esempio, come aumentare il credito, quali sono le regole miglori per il bilanciamento della produttività, in un rapporto franco, ma leale, con il mondo del lavoro. Per un rilancio della nostra economia, questi sono tutti parametri fondamentali. E' stata, dunque, una mattinata intensa e ricca di spunti, in cui i maggiori rappresentanti delle istituzioni e quelli di rappresentanza delle categorie professionali coinvolte hanno voluto riflettere intorno a una serie di argomenti di altissima rilevanza. Si è fatto notare, nel concreto, l'impegno e l'operatività di Sirip in aperto dialogo con le aule parlamentari, in cui si è dato il via a nuovi emendamenti per una disciplina normativa sempre più efficiente e vicina alle esigenze dell'imprenditoria e del mercato nazionale.
Anche i termini: semplificazione, competitività e armonizzazione sono stati al centro del convegno, al fine di rappresentare il quadro economico attuale nel nostro Paese, cercando di far convergere le richieste della classe imprenditoriale con quella che è la domanda proveniente dai cittadini. Tutto ciò in connessione diretta con il governo, che vorrebbe accogliere questo interscambio tra domanda e offerta, consentendo l'apertura del mercato e degli operatori del settore anche verso l'estero, costruendo un sistemo normativo armonico, in linea con la Ue e gli altri Stati-membri, nel pieno rispetto dei principi fondamentali di ogni Costituzione interna. Molto interessante, in tale contesto, la testimonianza del parroco Elio Lobs dopo il suo coinvolgimento in un lodevole progetto, di cui ha delineato i contenuti e i concreti risultati: "Si parla di solidarietà, di un progetto che sta dando buoni frutti. Il dialogo è necessario per l'ecosostenibile e il sostenimento per i giovani privi di occupazione. Si tratta di un'utenza disagiata, di giovani che vivono per strada. Date fiducia a ragazzi che hanno già fallito, anche se è un rischio. La formazione richiede tempo e denaro, ma con il lavoro, molti ragazzi hanno ritrovato la propria dignità. E' un incoraggiamento di prospettiva, di inserimento per tanti ragazzi che hanno bisogno. E sono le iniziative di molte parrocchie, dove loro si sentono accolti".
Il presidente di Sirip, Achille Ducoli, ha invece voluto sottolineare gli elementi attuali che creano una profonda distanza dal passato in ambito finanziario, cercando di aprire un dialogo su tutti gli elementi portati in campo nell'incontro, vertenti al miglioramento del sistema normativo chiamato a sorreggere l'economia attuale e, soprattutto, gli imprenditori. "Un tema che deve essere accompagnato dal sistema finanziario. Oggi, non siamo nel dopoguerra o a venti anni fa. Le imprese non fanno gli stessi prodotti e le imprese combattono tutti i giorni. E' necessario semplificare per le aziende", ha sottolineato Ducoli, "e l'aiuto aggiuntivo deve provenire dai gruppi finanziari. E' necessario stare al fianco degli imprenditori e alla politica per poter coniugare tale apporto. Speriamo che il governo possa ascoltarci. E che i gruppi finanziari", ha concluso, "possano portare un sostegno reale alle imprese".
Dalla Commissione agricoltura si è voluto, in seguito, coniare la sinergia di economia reale, filiere e territorio. La riflessione ha posto in evidenza una domanda ben precisa: la finanza cosa può fare per il fondo produttivo? "Innanzitutto, attraverso il criterio Esg (Environmental, Social e Governance)", ha detto Cristina Almici, deputata della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, "il nuovo metodo che si unisce all'erogazione del credito, all'impatto sociale, ambientale e alla solidità organizzativa. Si tratta di criteri nuovi, che devono raggiungere anche l'economia reale", ha aggiunto la parlamentare di Fratelli d'Italia, "che stimolano a investire nel campo umano, ricalibrando i poteri sulle realtà produttive, sulla manifattura e sull'agroalimentare, le quali hanno bisogno di supporti, e di condivisione degli obiettivi. Servono regole semplici e stabili, una giustizia civile più rapida, che induca a scommettere su capitale umano e innovazione. La formula 'Work in enter balance' riassume in sé", ha spiegato ancora la Almici, "un impegno a trattenere le risorse umane e ad evitare il ricambio continuo. Quotidianamente, occorre lavorare con la politica e stabilire cornici stabili, per regole che possano dare fiducia per una maggiore capacità produttiva".
In tema di 'personal branding', preziosa è risultata la testimonianza del presidente di Mico, Davide Caiazzo, realtà professionale che ha ottenuto una grandissima popolarità e successo grazie a Linkedin. Proprio riportando il valore aggiunto dall'uso di tale piattaforma per la propria realtà professionale e imprenditoriale, Caiazzo ha invitato tutti i presenti e gli operatori di settore a non sottovalutare il potere di tale mezzo e di utilizzarlo, invece, nel modo giusto, come un potente strumento. "Oggi, ancora in pochi ne traggono utilità, poiché sussiste il problema su come usare la piattaforma", ha dichiarato il manager. L'invito e il consiglio pratico è stato quello di utilizzare Linkedin attraverso un contatto diretto, anche nei forum delle ditte interessate dalla propria attività, cercando, quindi, di creare "una dinamica interattiva e interdisciplinare all'interno della piattaforma. Sicuramente, i risultati di un uso orientato e corretto di questa piattaforma professionale, può creare l'apertura verso un bacino di utenza superiore e una più ampia possibilità di far conoscere e crescere la propria azienda".
L'augurio mostrato dalla partecipazione e dalle riflessioni di tutti i partecipanti ha lasciato nei presenti un significato orientato alla massima costruttività per il sostegno all'imprenditoria. Nella trasparenza e nel miglior indirizzo degli organi di controllo e delle istituzioni. Si prepara, dunque, un sistema normativo in prosecuzione ai lavori di riforma avviati negli ultimi anni, per un globale avanzamento del sistema economico. Gli imprenditori devono potersi rispecchiare in un modello in cui non sempre trovano sostegno e risposte alle dirette richieste di natura pratico-operativa, dove il piano della crescita e dell'efficienza incontra alcuni limiti di ordine fiscale, oppure burocratici, lungo il percorso di scambio. E' dunque essenziale tracciare un'apertura per la valorizzazione dei prodotti, puntando sulla qualità, sulle risorse da destinare a un'elevazione del manufatto e sulla partecipazione sempre più attiva, coinvolta e organizzata della manodopera. Non tralasciando, dunque, alcun dettaglio che possa ostacolare un 'sistema-Paese' che può e deve tornare a essere ben organizzato e coordinato, per rappresentare al meglio anche la nostra identità nazionale.