ROMAEUROPA FESTIVAL 2025
e LA FABBRICA DELL’ATTORE – TEATRO VASCELLO
presentano
Gabriele Paolocà
con Claudia Marsicano
musiche originali Fabio Antonelli
Romaeuropa
Festival
Teatro
Vascello
Le
corealizzazioni tra la quarantesima
edizione del Romaeuropa Festival e la Fabbrica dell’Attore - Teatro Vascello proseguono con La diva del Bataclan,
l’ultima creazione scritta e diretta da Gabriele Paolocà, tra i fondatori della compagnia VicoQuartoMazzini, che debutta in prima nazionale il 28 ottobre al Teatro Vascello, in una
coproduzione tra Romaeuropa Festival, Cranpi, SCARTI
Centro di produzione Teatrale d’Innovazione.
Lo spettacolo è un musical che scava nelle pieghe oscure di una
società ossessionata dalla ricerca di fama e riscatto. Con le musiche di Fabio Antonelli, La diva del Bataclan racconta la storia di Audrey, una giovane donna disposta a tutto pur di sfuggire a una
realtà che non sente sua. A darle corpo è la poliedrica artista e performer Claudia Marsicano, che interpreta una
figura ambigua, che si reinventa come sopravvissuta agli attentati terroristici
di Parigi del 2015, in un gioco pericoloso di finzione e realtà.
Dissacrante e provocatorio, lo spettacolo affronta il tema
delle false vittime della strage parigina.
Paolocà e Antonelli danno vita a
un’allucinazione musicale che reinterpreta in forma scenica un fatto di
cronaca, specchio degli abissi dell’umanità del ventunesimo secolo.
Gli attacchi del 13 novembre 2015 causarono la morte di 130
persone e il ferimento di altre 413. Il più sanguinoso si consumò all’interno
del Bataclan, una delle sale concerto più importanti della città. I tragici
eventi di Parigi sono stati tra i primi, di portata così grande, ad essere
epicentro di un’esplosione mediatica globale: dolore e solidarietà presero
forma e voce nei social network, divenendo anche – nella contraddizione che
segna il nostro presente – terreno d’invidia per la visibilità di coloro che si
sono trovati al centro della tragedia. 
Nel mondo di immagini e parole, che amplifica i drammi
rendendoli spettacolo, ecco il terreno fertile per la nascita di “false
vittime”, figure che hanno scelto di alimentare la propria visibilità
appropriandosi del dolore altrui.
Nel desiderio di riscatto e disperazione, Audrey si immerge in
un’identità costruita, sfidando la realtà e i suoi limiti, e si trasforma in
una martire, la “Diva del Bataclan”. Una rocker (in riferimento alla band
Eagles of Death Metal che si esibiva la sera della tragedia), pronta a
trascinare il pubblico in un vortice dove ogni nota racconta il desiderio di
reinventarsi e di scomparire, di essere visti a ogni costo.
 
Come spiegano le note allo spettacolo: L'idea è quella di creare un
perturbante cortocircuito tra un genere artistico innocuo come il musical e la
brutalità della storia narrata: quella di un'emarginata che per il
raggiungimento dei propri obiettivi, tenta un atto deplorevole e disperato.
Dopo la tragedia, per la prima volta la community dei social media manifestò la
propria potenza mediatica davanti a un trauma collettivo dal forte impatto
emotivo. Tutto il mondo condivise il proprio orrore, le proprie ansie, le
proprie paure; ognuno diede sfogo al suo “narcisismo algoritmico”, esprimendo
la propria opinione; chiunque, sulla propria bacheca, lucrò un po’ di fama
commentando quelle immagini atroci. Grazie ai media i sopravvissuti, ma anche i
parenti e i conoscenti delle vittime, furono investiti da un'attenzione e da
una solidarietà senza precedenti. E di conseguenza, per assurdo, da
un’inaspettata fonte di invidia. Il clamore mediatico e la prospettiva di un
risarcimento economico spinsero una quindicina di persone a fingersi vittime di
quegli attentati, dando così origine al fenomeno delle false vittime: figure
che intrecciano in sé mitomania, miseria sociale e narcisismo patologico. Esse
incarnano la brutalità del nostro tempo, in cui la spinta individualista si
scontra con la dura realtà di un sistema al collasso e l’ostinata volontà di
perseguire a tutti i costi il famigerato “sogno di gloria” flirta con
l’impossibilità di raggiungimento di quel sogno, spingendo la falsa vittima
verso la perversione più estrema e
paradossale: desiderarsi primo tra gli ultimi, protagonista incontrastato della
sconfitta. Nell’analisi di questo fenomeno si possono riconoscere aspetti
amplificati ed estremizzati di ognuno di noi. La falsa vittima rappresenta ciò
che tutti noi siamo quando desideriamo riconoscimento per le nostre difficoltà,
il bisogno di auto vittimizzazione di fronte alle complessità del mondo.
Dopo il debutto del 28 ottobre, lo spettacolo andrà in scena
anche il 29 e il 30 ottobre alle ore 21.00.
 
LA STORIA - Audrey viene da un passato che vuole dimenticare e
un presente che non ritiene degno di essere vissuto. Per questo, da sempre,
all'esistente preferisce l'immaginazione. La sua frase preferita? La realtà
uccide, la finzione salva. Abita con la madre in una banlieue alle porte di
Parigi, in una condizione di ritiro sociale ai limiti della clausura. Le uniche
gratificazioni che riceve le arrivano dallo spazio virtuale, attraverso il
quale si interfaccia con il mondo, inventando profili e vite che non sono le
sue. Inoltre, grazie al web, scopre di avere delle capacità inaspettate, tra le
quali un discreto potenziale manipolatorio. Ed è a questa scoperta che si
aggrapperà quando deciderà di dare una scossa alla sua vita: un gesto estremo
che la porterà nelle lande torbide dell’impostura. Audrey proverà a dare una
svolta alla sua vita, immergendosi in una parabola di mitomania così
convincente da essere lei stessa la prima a non riuscire più a distinguere la
verità dalla finzione. Si fingerà una donna ferita nella sala da concerto del
Bataclan e si adopererà con ogni mezzo per riuscire a diventare un membro
fondamentale di un'influente organizzazione per il sostegno alle vittime di
terrorismo. La martire perfetta: la Diva del Bataclan.
GABRIELE
PAOLOCÀ 
è regista, autore e attore di teatro e cinema. È membro
fondatore della compagnia VicoQuartoMazzini con cui dal 2010 attraversa
scritture originali e rivisitazioni di grandi classici del teatro e della
letteratura. Nel 2024 con VQM vince 4 Premi Ubu (migliore spettacolo, migliore
attore, migliore attrice, migliore disegno luci) con lo spettacolo La ferocia e
nel 2021 il Premio Hystrio come migliore compagnia italiana emergente. Tra i
suoi lavori: La ferocia (2023), dal romanzo di Nicola Lagioia, prodotto da
SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Elsinor Centro di
Produzione Teatrale, LAC Lugano Arte e Cultura, Romaeuropa Festival, Tric
Teatri di Bari, Teatro Nazionale Genova; Livore. Mozart & Salieri (2020),
prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione e Festival delle
Colline Torinesi; Vieni su Marte (2018) sostenuto da Mibact e SIAE nell’ambito
dell’iniziativa “Sillumina”; Leave the Kids Alone (2018), installazione
prodotta da Fabulamundi Playwriting Europe; Karamazov (2017), progetto speciale
ospitato al debutto dal Teatro Petruzzelli di Bari; Little Europa (2016)
riscrittura de ll piccolo Eyolf di Henrik Ibsen, selezionato dall’Ibsen
Festival di Oslo; Amleto Fx(2015), Premio In-box e Direction Under 30.
CLAUDIA
MARSICANO 
è attrice di cinema e teatro, performer e regista, vincitrice
del Premio Ubu nel 2017 come Migliore attrice e performer Under 35. È nota per
gli spettacoli teatrali R.osa di Silvia Gribaudi, candidato nel 2017 al Premio
UBU come miglior spettacolo di danza e portato in tour in tutto il mondo,
Socialmente e Tropicana della compagnia milanese Frigoproduzioni. Ha lavorato
inoltre con la compagnia LeviedelFool in Heretico e Made in China. Partecipa al
film Mi chiedo quando ti mancherò, regia di Francesco Fei. Nel 2021 è stata
scritturata da Cattleya per interpretare il ruolo di Caterina nella serie Noi,
versione italiana di This is Us.
FABIO
ANTONELLI 
è un compositore e polistrumentista. Ha composto e prodotto
musiche per film, TV, teatro, mostre fotografiche e videogiochi in Italia,
Stati Uniti, Nigeria e Cina. Vivendo tra Roma, Los Angeles e Pechino ha
collaborato negli anni con il fotografo Steve McCurry, la direttrice
dell’orchestra degli Oscar 2020 nonché direttrice dell’orchestra per i
videogiochi Blizzard Eimear Noone e la China Central Television (CCTV).
Collabora regolarmente con il fumettista e animatore Sio (Scottecs) e ha
composto musica per il suo primo cartone prodotto da I Wonder Pictures La mosca
più grande del mondo. È l‘autore del podcast SuonA Tipo Bene con oltre 330.000
ascolti in Italia.
Crediti
Regia, drammaturgia e liriche Gabriele Paolocà
produzione Cranpi, SCARTI Centro di Produzione Teatrale
d’Innovazione, Romaeuropa Festival
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione
Lazio
con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia
– CapoTrave/Kilowatt), Comune di Sansepolcro e Teatro Biblioteca Quarticciolo
in collaborazione con Romaeuropa Festival
in corealizzazione con La Fabbrica dell’attore - Teatro Vascello
Date
successive 
