Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, nota comunemente come Lina Wertmüller - la grande regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana, con una Carriera da Oscar, si è spenta a Roma, il 9 Dicembre, all'età di 93 anni. È stata la prima donna nella storia ad essere candidata all'Oscar come Migliore Regista, Miglior Film Straniero, Migliore Sceneggiatura Originale, per il film Pasqualino Settebellezze, nella Cerimonia del 1977
La geniale Lina Wertmüller ha saputo imprimere il suo stile originale anche su temi di forte impatto sociale. Ironica ed intelligente, i suoi titoli resteranno inarrivabili, una madre del cinema italiano, ci lascia un'eredità di titoli indelebili. Aveva firmato film come 'Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto', 'Pasqualino settebellezze', 'Mimì metallurgico' segnando la storia della commedia italiana, guadagnandosi il titolo di sua "regina", con una carriera fitta di successi. È stata la prima donna ad avere successo in tv ai tempi degli "sceneggiati" con la trionfale accoglienza del "Giornalino di Giamburrasca" (1964-65) e ha diviso con Iaia Fiastri il privilegio di avere avuto spazio nella premiata ditta Garinei&Giovannini.
Nata a Roma il 14 Agosto 1928, il carattere deciso di chi non ha mai nascosto le sue idee, che fosse l'adesione al Partito Socialista o la rivendicazione dei diritti della donna nel mondo del cinema. "Ho sempre avuto un carattere forte fin da piccola", raccontava di sé. "Sono stata addirittura cacciata da undici scuole e sul set ho sempre comandato io".
A 17 anni si iscrive all'accademia teatrale di Pietro Sharoff, debutta come regista di burattini con la guida di Maria Signorelli, scrive per la radio e la televisione mettendo in mostra un estro surreale e comico che sara' la sua arma vincente, va a scuola di cinema da Fellini sui set di "La dolce vita" e "8 ½", collabora alla prima Canzonissima della Rai e quando debutta nel lungometraggio con "I basilischi" nel 1963 giá vince la Vela d'oro del Festival di Locarno. L'anno dopo il sodalizio con Rita Pavone per "Il giornalino di Giamburrasca" ne fa d'un colpo una regista ricercata dai produttori. Nello stesso periodo incontra l'apprezzato scenografo teatrale Enrico Job con cui si sposerà , dividerà tutta la carriera artistica e adotterà la figlia Maria Zulima. Il suo primo, grande successo nel 1972, "Mimì metallurgico ferito nell'onore", in cui per la prima volta fa coppia artistica con il suo protagonista per eccellenza, Giancarlo Giannini. Il film ha un travolgente successo in sala e si guadagna l'invito al festival di Cannes
Dall'inizio degli anni '90 conosce un nuovo successo scommettendo su attori che plasma e trasforma secondo il suo gusto personale. Ecco allora il sodalizio con Sophia Loren per portare in tv un riuscito adattamento di "Sabato, domenica e lunedì " da Eduardo e quello con Paolo Villaggio per "Io speriamo che me la cavo" dal romanzo-verità di Marcello D'Orta. Ritorna due volte a fare coppia fissa con l'amica Loren, tenta l'affresco storico con "Ferdinando e Carolina", rivisita i suoi personaggi tipici aggiornandoli con volti nuovi come Veronica Pivetti o Claudia Gerini. É sempre più attratta dalla cultura partenopea tanto da meritarsi la cittadinanza onoraria di Napoli e da debuttare al Teatro San Carlo con una felice regia della "Carmen" di Bizet. Si diverte anche in veste di doppiatrice per "Mulan" o come esponente dei "poteri forti" in "Benvenuto Presidente" di Riccardo Milani
Nel 2020 le è stato assegnato il Premio l'Oscar Onorario, per la carriera
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota, esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Lina Wertmüller, "regista e intellettuale di grande finezza, che ha dato vita in tutta la sua prestigiosa carriera cinematografica a film e personaggi indimenticabili"
"L'Italia piange la scomparsa di Lina Wertmüller, una regista che con la sua classe e il suo stile inconfondibile ha lasciato un segno perenne nella nostra cinematografia e in quella mondiale. Prima regista donna a essere candidata all'Oscar per "Pasqualino settebellezze" nel 1977, premio Oscar alla carriera nel 2020, ha avuto una carriera lunga e intesa, consegnandoci opere alle quale ognuno di noi resterà per sempre legato. Grazie, Lina". Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, nell'apprendere della scomparsa di Lina Wertmüller
La camera ardente sarà allestita in Campidoglio. La notizia è stata data dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri che in un tweet la ricorda come "una grande regista che ha realizzato film densi di ironia e intelligenza, la prima donna candidata all'Oscar per la miglior regia"
È triste parlare da ora solo al passato della protagonista del cinema, la preziosa Lina Wertmüller. Faremo tesoro di ogni suo pensiero ereditato, e di ogni sua opera fatta con originalità e talento ricercato. Grazie, Lina
Articolo di Nadine Micu Galiano