Andrea Ripa di Meana si incatena a via Margutta per impedire di vendere i gioielli di Marina
Da qualche giorno stiamo seguendo una vicenda che ricorda poco la positività e la vitalità che caratterizzavano Marina Ripa di Meana.
In un precedente articolo avevamo raccontato la pubblica diatriba tra l'erede della defunta icona mediatica, Lucrezia Lante della Rovere e il figlio che adottò Carlo Ripa di Meana, l'uomo che Marina sposo' dopo il divorzio da Alessandro Lante della Rovere.
Il rapporto madre-figlia, racconta Andrea, non è mai stato semplice. La cara estinta è stato un personaggio colorato ed eccentrico, ma chi ha avuto modo di conoscerla meglio, testimonia che aveva anche un grande rispetto della parola famiglia e pare che abbia lasciato in eredita' questi gioielli , proprio con il desiderio di tramandarli di generazione in generazione. A mantenere in vita più' anni possibili la sua storia e quella di chi li avrebbe ricevuti nel tempo.
Andrea denuncia in maniera pacifica, limitandosi a raccontare ai media e protestando come ha fatto oggi, la volonta' della grande donna che ha seguito fino alla sua estinzione. Durante la lotta contro la sua lunga malattia, l' ha accudita come solo il vero amore per una madre porta a fare.
Ora?, riconosce i diritti di un erede, ma invita Lucrezia a tornare sui suoi passi, vivere e far vivere quegli oggetti che secondo l'uomo, rappresentano l'essenza di un vero grande simbolo italiano: Marina Ripa di Meana.
Cristiano Rocchi