Il manuale antipanico per interiorizzare un dato di fatto:
la prossima pandemia è inevitabile, ma affrontabile.
Con la giusta informazione.
In edicola dal 18 luglio
La prossima pandemia.
Conoscere il passato. Capire il presente.
Progettare il futuro.
«E adesso… non cediamo al panico. Tutto quello che abbiamo visto finora non serve a spaventarci, ma a renderci consapevoli. Ad accettare come inevitabili alcuni rischi e a scansarne altri, sui quali possiamo invece intervenire. A comprendere meglio alcuni meccanismi, e a non prendere per buona qualsiasi opinione. E magari a leggere con calma il titolo “Possibile una seconda ondata”, sapendo che si tratta appunto di una possibilità: che nessuno, secondo scienza e coscienza, può escludere. Proprio come l’esatto contrario».
[dalla postfazione al libro]
“Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede.”
L’ha detto anche Papa Francesco, a proposito della informazione (o disinformazione) sul Coronavirus, o meglio sulla Covid-19 (la malattia, al femminile).
Ed è da quest’ansia d’informazione corretta che ha tormentato tutti noi cittadini del mondo, in questo periodo, che nasce questo libro.
Sì, perché la domanda che tutti noi dovremmo farci non è tanto “se”, ma “quando” arriverà la prossima pandemia.
L’arrivo di una prossima pandemia infatti è una certezza.
Come sarà e quando dovremo affrontarla, è invece impossibile da prevedere. Eppure dobbiamo prepararci a farlo, e subito. Senza cedere al panico, il peggior compagno possibile che si possa scegliere in simili occasioni.
È questa l’anima del libro di Mattia Losi “La prossima pandemia”, in edicola dal 18 luglio con Il Sole 24 Ore per un mese e in libreria dal 23 luglio.
Il dramma della pandemia continua a generare incertezze e ansie da disinformazione e da fake news nella popolazione. Quest’ansia da disinformazione è quella che colpisce maggiormente l’autore Mattia Losi, giornalista economico ma con una laurea e diversi studi di medicina alle spalle, e lo spinge a rivestire i panni del medico ancora una volta – seppure virtualmente attraverso la scrittura ma con il taglio divulgativo-informativo proprio del giornalista – nel tentativo di spiegare a qualunque lettore cosa sta succedendo nel mondo in questo momento, e cosa aspettarci effettivamente da questa pandemia. Lo fa nella maniera più chiara, semplice ed efficace possibile. Il libro è il risultato di questo intento.
L’assunto infatti su cui ruota tutto il volume - un vero e proprio manuale antipanico per farsi strada nella giungla delle notizie false, allarmistiche o quantomeno non verificate - è che il futuro è nel nostro passato, soprattutto se parliamo di epidemie e di drammi dell’umanità.
E il passato ci insegna molto; basta leggere il capitolo sulle grandi epidemie del passato e sulle innumerevoli pandemie che l’umanità ha endemicamente affrontato nel corso dei secoli.
È proprio dal passato che traiamo i presupposti logici e documentali per dire con certezza che una prossima pandemia è certa e inevitabile, che ci piaccia o no.
Sappiamo infatti – perché già successo nella Storia - come sia fondamentale, per ammalarci, venire a contatto con un altro animale infetto (un maiale, un pollo, un cammello, un pipistrello o una scimmia) capace di trasmetterci una nuova malattia. Non tutti gli esseri umani sono a contatto quotidiano con questi animali, quindi le occasioni che ciò avvenga sono tutto sommato limitate. Il vero problema nasce quindi dal passaggio successivo: che ci porta, appunto, al contagio tra uomo e uomo.
Incremento della popolazione, invasione degli spazi che prima erano della natura e contatto sempre più ravvicinato con specie animali selvatiche, deforestazione, inquinamento e cambiamenti climatici ci mettono di fronte a un rischio crescente e molto probabile di nuove epidemie e ci rendono sempre più deboli.
Ma se il passato ci dice che è inevitabile arrivare a una prossima pandemia, è altrettanto assodato che purtroppo nessuna epidemia del passato potrà dirci come andrà il futuro, né tantomeno aiutarci a prevederne l’andamento, la virulenza, la stagionalità, le ondate successive. Quando l’umanità infatti si confronta con un nuovo agente patogeno, virus o batterio che sia, tutto diventa imprevedibile. La conoscenza che abbiamo sviluppato nel tempo si scontra, nel presente, con abitudini di vita e modelli economici diversi dal passato, nuovi. Variabili inaspettate che caratterizzano il nostro tempo, che diversificano e ingigantiscono il rischio di contatto tra specie animali che non dovrebbero incontrarsi mai, come è successo con il pipistrello asiatico che ospitava il coronavirus che poi ha fatto il salto di specie, da animale a uomo, tramite l’uso alimentare.
E quindi? Perché conoscere il proprio passato se non ci aiuta a predire il futuro? Perché dovremmo sapere tutto sui virus non demonizzandoli a priori? Perché – come dice l’autore - dobbiamo accettare due verità difficili da digerire, cioè che anche noi siamo animali, e spesso ci comportiamo come i virus? Perché dovremmo temere in futuro quasi di più un’influenza sconosciuta che non l’ennesimo coronavirus?
Perché passato e conoscenza ci possono aiutare a progettare un futuro nel quale essere pronti ad affrontare al meglio la prossima, inevitabile, pandemia. Comprendere alcuni meccanismi di base, per quanto semplificati e attraverso esempi lontani dal rigore scientifico, conoscere le esperienze fatte in passato può aiutarci ad avere gli strumenti per capire e affrontare il futuro con maggiore serenità e preparazione. Sia noi come singoli, sia i Paesi e i governi.
“Siamo tutti diversi”, sottolinea Mattia Losi nel libro - eppure, da quando abbiamo iniziato a muovere i primi passi uscendo dalle caverne, non siamo mai stati così uguali. Esposti agli stessi pericoli, senza aree di salvaguardia. Dobbiamo imparare ad alzare lo sguardo verso i nuovi orizzonti che abbiamo creato.”
Come si deve comportare il genere umano in tutto questo? Tornare alla normalità del passato o costruirne una nuova? Puntare tutto sulla crescita economica o bilanciarne le esigenze con quelle della salute pubblica? Continuare a vivere come se nulla fosse e poi crollare cedendo al panico nel momento dell’emergenza, oppure prepararsi a un futuro inevitabile per affrontarlo lucidamente e con maggiori probabilità di successo?
Sono tutti dilemmi che l’autore pone al lettore, ovviamente senza poter dare una risposta; ma di una cosa l’autore del libro “La prossima pandemia” è certo: “Dobbiamo decidere rapidamente cosa fare, come farlo e in quale direzione procedere, pena il fallimento. Perché, come scriveva Seneca duemila anni fa, «Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto approdare»”.
L’autore
Mattia Losi nasce a Milano nel 1961. Si laurea in Medicina, per poi lasciare la professione e iniziare una nuova vita professionale nel giornalismo, al Sole 24 Ore. Tra i vari incarichi ricoperti è stato caporedattore delle sezioni Informatica e New Economy; Chief contents officer, direttore editoriale e direttore responsabile delle testate periodiche del Sole 24 Ore – Business Media. Attualmente, nell’ambito dello Sviluppo strategico di gruppo, segue la progettazione e realizzazione di nuovi format e prodotti editoriali integrati. Nel 2000 ha ricevuto il Premio Saint Vincent per l’Economia.
Dati tecnici:
Tipologia: Libro cartaceo
Pagine: 192
Formato: 14x21 cm
Rilegatura: brossura con alette
Uscita: in edicola dal 18 luglio 2020, in libreria dal 23 luglio
Prezzo: 12,90 euro in edicola con Il Sole 24 Ore, 14,90 euro in libreria
Il libro è acquistabile anche online su: http://offerte.ilsole24ore.com/laprossimapandemia