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6 ottobre 2018

Cantico di Librino, inaugurata l’installazione monumentale fotografica donata da Antonio Presti





Cresce l'attesa per l'inaugurazione del Cantico di Librino, installazione monumentale fotografica donata da Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara D'arte, al quartiere periferico di Librino e a tutta la comunità. Per l'occasione, saranno coinvolte tutte le parrocchie, le scuole, le associazioni e le attività commerciali del territorio con i laboratori fotografici che hanno visto all'opera per diversi mesi migliaia di fedeli e i fotografi Arcara, Auteri, Brancaforte, Faramo, Majorana, Mamo, Ortolani, Sipala, coordinati dall'artista fotografo Antonio Parrinello, con la straordinaria partecipazione del fotografo franco-iraniano di National Geographic Reza Deghati e del fratello Manoocher.

CATANIA - Sarà una preghiera ecumenica; un messaggio spirituale; una chiamata all'unità che passa attraverso un battesimo di Luce. Nel giorno in cui si celebra San Francesco, patrono d'Italia, il mecenate Antonio Presti richiamerà la società civile alla rigenerazione dell'anima universale, volgendo lo sguardo a quella periferia catanese da sempre amata e da vent'anni al centro dei suoi grandi progetti culturali. Questa l'essenza del "Cantico di Librino", che verrà inaugurato giovedì 4 ottobre alle  10.30 presso il cortile della Scuola Angelo Musco (via Giovanni da Verrazzano): un'installazione fotografica monumentale, che si inserisce nel più ampio progetto in itinere del Museo dell'Immagine e dell'Arte Contemporanea di Librino, e che vedrà il posizionamento di oltre 1000 mega banner (realizzati in rete mesh, formato 90x240 cm) sui tralicci dell'illuminazione stradale del quartiere, dell'Asse dei servizi di Catania e della strada che conduce all'aeroporto. Il progetto "Il Cantico di Librino" risplenderà così tra migliaia di pali del quartiere, riportando tra le strade la Luce dello Spirito: «Nel valore di un attimo ci collegheremo tutti con il sublime, che restituirà la possibilità di trovare in noi il nostro Divino, dove una Creatura dice all'altra "Questo sei tu". Laudato sì – sottolinea il maestro – perché scollegandosi dall'ordinario ci si ricollega all'Universale: una via assoluta di Bellezza, per combattere quella contemporaneità che oggi più che mai vive in nome della rete, dell'universo virtuale, della macchina infernale che ci fa sprofondare nel mondo digitale, della divisione, dell'indifferenza, della solitudine. Dobbiamo fare lo sforzo di distogliere gli occhi dal telefonino per alzare lo sguardo verso l'alto e ammirare il Creato, così come San Francesco ci ha insegnato. Dall'ordinario allo straordinario – continua il presidente della Fondazione Fiumara D'Arte - il passaggio deve liberarci da quella mortificazione dell'anima che anestetizza tutto ciò che ci circonda. La strada da seguire è quella dell'essere Uomo, ancora con il suo cuore, al centro dell'universo con la sua Anima, la sua Bellezza, la sua Verità». Un messaggio che da sempre Antonio Presti diffonde attraverso le sue iniziative; un appello che è stato lanciato anche da Papa Francesco nella sua Enciclica "Laudato Sì", ispirata al Santo di Assisi. Il Santo Padre sottolinea infatti come non debba mai essere trascurata «la relazione che c'è tra un'adeguata educazione estetica e il mantenimento di un ambiente sano. Prestare attenzione alla bellezza e amarla – si legge nel documento scritto durante il terzo anno di pontificato - ci aiuta ad uscire dal pragmatismo utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ad ammirare ed apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli. Allo stesso tempo, se si vuole raggiungere dei cambiamenti profondi, bisogna tener presente che i modelli di pensiero influiscono realmente sui comportamenti. L'educazione sarà inefficace e i suoi sforzi saranno sterili se non ci si preoccupa anche di diffondere un nuovo modello riguardo all'essere umano, alla vita, alla società e alla relazione con la natura. Altrimenti continuerà ad andare avanti il modello consumistico trasmesso dai mezzi di comunicazione e attraverso gli efficaci meccanismi del mercato». Accostarsi al mondo attraverso lo stupore e la meraviglia; parlare il linguaggio della fraternità; armonizzare anima e pensiero con la Bellezza: questo il percorso fisico, artistico e spirituale senza eguali che si snoderà attraverso le immagini dei volti degli abitanti del quartiere di Librino, affiancate alle parole dense di sacralità dell'antica preghiera scritta nel 1226.
«La vera politica sociale – conclude Antonio Presti – è quella che restituisce ai suoi cittadini un respiro universale: bisogna parlare sempre meno di quella rigenerazione urbana che non mette al centro l'uomo ma solo i suoi servizi. Occorre invece lavorare per costruire Bellezza, quella che mette al centro di ogni scelta il valore del sentire che vivifica e ristora, che non abbia come suo dio, il tempo, il denaro, l'apparire. Bellezza che verrà condivisa con tutte le persone e i turisti che attraverseranno Librino, perché solo il cuore di un bambino innocente e puro può parlare a tanti cuori anestetizzata e annichiliti». Alle gigantografie di bambini, giovani, adulti e anziani, sarà infatti affidato un messaggio sacro e potente: transitare lungo le strade inanellate dai banner del Cantico sarà come percorrere un viatico interiore che simboleggia le stagioni della vita. «La mia visione è scaturita dall'osservazione della circolarità delle strade di Librino e dal moto concentrico che vi si genera percorrendole - spiega Antonio Presti -Questo moto avviluppa l'automobilista, portando il pensiero a rimuginare e l'anima a implodere. Quando il Cantico sarà installato, un qualunque abitante di Librino percorrendo una qualunque via, s'imbatterà sempre in un'immagine familiare e soprattutto nelle parole di quella preghiera che, anche solo per un istante, lo collegherà con l'Universale. In questo sentire e percepire di essere creatura dell'Universo si estrinseca la forza di questo atto democratico di luce e bellezza. La mente, dopo essersi disconnessa dalla quotidianità e da quei pensieri terreni che mortificano l'anima, si eleva e si ricongiunge all'improvviso con il sublime e anche se si tratterà di un solo attimo, da quell'istante di Eternità, non si tornerà indietro uguali a prima. Sarà come entrare in una lavatrice spirituale e ricevere quel battesimo dalla Luce che è in Noi». I laboratori fotografici hanno visto all'opera per diversi mesi migliaia di fedeli e i fotografi Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal catanese pluripremiato Antonio Parrinello, con la straordinaria partecipazione del rinomato fotografo franco-iraniano di National Geographic Reza Deghati e del fratello e collega Manoocher. Il PROGETTO "IL CANTICO DI LIBRINO" è un'installazione fotografica monumentale su migliaia di pali della luce, dove i protagonisti saranno gli stessi abitanti, immortalati da nove fotografi siciliani. I ritratti saranno stampati su giganteschi banner dove verranno impresse le parole d'amore ispirate alla preghiera di San Francesco. In questi mesi oltre 1000 fedeli hanno partecipato al progetto nelle parrocchie di Beato Padre Pio da Pietralcina (padre Piero Galvano), Nostra Signora del Santissimo Sacramento (padre Aristide Raimondi), Resurrezione del Signore (padre Salvo Cupido), San Giuseppe al Pigno (padre Gilbert Mukanya Bilolo), Santa Maria Ausiliatrice e San Domenico Savio (padre Fabio Vassallo), Santa Chiara (padre Domenico Guerra)e le associazioni Talità Kum, Musica Insieme a Librino, Rete Sociale di Librino, Asd Boxing Team Catania Ring, Royal Dance GM, H due O, Misericordia di Librino e Santa Croce.
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