I
più soggetti all'artrosi sono anziani, ex sportivi, giovani adulti che
presentano una deformità avanzata, con grado 3 e 4 della scala di Halback.
“Ad oggi sono solo quattro i centri a cui ci si può
rivolgere: a Genova, Roma, Arezzo e a Bologna. Valutiamo al meglio prima
l’approccio medico e poi quello chirurgico”-
sottolinea lo specialista
ortopedico Dott. Mario Manili
L'artrosi del
ginocchio è causa di un dolore molto intenso e di deformità: questi due
problemi rappresentano, per chi ne è affetto, una grave limitazione, al punto
che il paziente cammina sempre di meno, si chiude in casa, sino
all'annullamento della propria vita. L'artrosi
è una malattia che colpisce, uomini e donne, generalmente il 50 % della
popolazione al di sopra dei 65-70 anni. Sono in aumento, inoltre, i
soggetti che, a causa di una condotta sportiva intensa, si ritrovano in questa
situazione di degenerazione in età più giovanile, tra i 55 e i 65 anni, più
frequentemente tra i maschi. La risoluzione della problematica è
impossibile se non si interviene chirurgicamente, ma la scienza ha ottenuto
notevoli progressi, che oggigiorno permettono
un recupero totale.
LA NOVITA' DELL'INTERVENTO - La novità consiste nella
personalizzazione della protesi: prima di operare, infatti, viene fatta una TAC
(acronimo di tomografia assiale computerizzata) che studia l'osso, permettendo
all'ingegnere e al chirurgo di adoperare una serie di scelte esclusive per quel
ginocchio e per quel paziente. La protesi, che viene installata in un'ora, è
quindi un abito su misura, e consente un recupero totale del ginocchio. Questo
protocollo nasce in Svizzera e si è diffuso soprattutto in Francia e Spagna, ma
poco in Italia. Attualmente sono solo quattro i centri a cui ci si può
rivolgere: a Genova, a Roma, ad Arezzo e
a Bologna. Gli interventi di protesi
di ginocchio nel 2014 sono stati circa 85mila in Italia e sono sicuramente in
aumento.
"La qualità dei risultati - precisa il Mario Manili ortopedico, Socio SIOT –
Società di Ortopedia e Traumatologia- Consulente presso il Centro Chirurgico
Toscano di Arezzo e la Clinica Villa del Rosario di Roma - dipende dalla precisione dell'applicazione
della protesi, perché bisogna togliere la parte malata, riequilibrare l'asse
del ginocchio, intervenendo quindi anche sui legamenti, e fissarla all'osso.
Tutto questo si fa con un gesto unico, ma richiede un altissimo livello di
precisione, altrimenti si rischia un risultato poco efficace. C'è soltanto un
2% dei pazienti che continua a subire un lievissimo dolore, ma di gran lunga
inferiore al precedente. Con il tempo però, anche in questi casi, si raggiunge
il perfetto equilibrio".
L'INTERVENTO NEI SOGGETTI ANZIANI - I più soggetti
all'artrosi sono anziani, ex sportivi, giovani adulti che presentano una
deformità avanzata, con grado 3 e 4 della scala di Halback. "Per gli anziani l'intervento di
protesi risolve il problema pressoché nel 100% dei casi: il paziente, dopo
poche settimane, è in grado di camminare, muoversi autonomamente, guidare
l'auto e non assumere più i farmaci. Successivamente potrà anche riprendere a
fare sport, ma rimangono sconsigliati calcio, basket e arrampicata", conclude
il Dr. Manili.