«VEDERE VENEZIA SIGNIFICA ACCENDERE L’ANIMA ATTRAVERSO
L’EMOZIONE DELLO SGUARDO E AFFRONTARE L’INCOGNITA DI UNA
RIFLESSIONE SUL SENSO DELL’ESISTENZA E LO SCORRERE DEL TEMPO.»
Prefazione di Alberto Toso Fei
Il risultato è una Venezia imprevista per i tanti che si fermano alla frettolosa prima impressione.
Perché la città anfibia non è solo i tanti straordinari monumenti e le opere d’arte che pure ne fanno il centro storico più grande del mondo ma, innanzitutto, la dimensione spaziale di una comunità vitale, curiosa, aperta e coinvolgente che guarda a se stessa come porta e ponte: porta spalancata sulla realtà e ponte tra culture.
Questa doppia natura ritorna di continuo nel corso del racconto che si dipana, pagina dopo pagina, quasi una sorta di flusso di coscienza in cui ci si immerge mettendo da parte pregiudizi e paure.
L’ambizione del volume è di farla vedere almeno un po’ questa strana città e di incuriosire il lettore al punto da spingerlo ad andarci sul serio per respirarla di persona.
Federico Moro (Padova 12 febbraio 1959), vive e lavora a Venezia.
Di formazione classica e storica, si occupa di narrativa, teatro e saggistica storica.
I suoi libri hanno affrontato la realtà del Veneto di oggi e cercato di restituire un’immagine verosimile di questa terra prima dell’arrivo di Roma.
Per il teatro ha scritto testi destinati a essere rappresentati in aree archeologiche e musei, mentre ha indirizzato la sua ricerca storica a comprendere e valorizzare la lezione geostrategica della Serenissima Repubblica di Venezia.
Ha pubblicato i romanzi Donne all’Asta, La voce della Dea, L’Oro e l’Argento, La custode dei segreti, Il fulmine e il ciclamoro, Flagellum Dei?, Il coraggio degli Antichi Veneti; la raccolta di racconti Storie a pelo d’acqua; la guida Labirinto Ducale sul palazzo dei Dogi; i saggi Venezia in Guerra, Ercole e il Leone, Angelo Emo, Eptaneso.
Il suo sito è www.federicomoro.it