Il puntuale
rispetto del business plan triennale del Gruppo Rimini Fiera con focus su dati
semestrali e attività fieristica e congressuale, sono stati oggi al centro della conferenza stampa tenuta al
Palacongressi riminese dal presidente di Rimini Fiera Spa, Lorenzo
Cagnoni e dall’amministratore unico e dal direttore generale del
CBRR Convention Bureau della Riviera di Rimini, Roberto Berardi e Stefania
Agostini.
“I dati che
illustriamo oggi – ha detto in apertura il presidente di Rimini Fiera –
sono la conferma, a partire da quelli congressuali, del fondamento delle
previsioni del nostro business plan triennale”.
Per la
controllata CBRR, il primo semestre 2014 si chiude infatti in perfetta
linea con le previsioni: 4 milioni e 741 mila euro
di fatturato (il budget indica per fine dicembre 8 milioni e 600 mila euro) e
un mol di 97.000 euro. Ancora, le presenze si sono attestate a fine giugno ‘14
su oltre 1 milione di persone.
“Abbiamo affrontato la crisi che ha colpito moltissime aziende italiane
portando a regime nuovi criteri gestionali che nel 2014 hanno notevolmente
accresciuto la nostra capacità di essere concorrenziali senza, però, diminuire
la qualità della nostra offerta - ha spiegato Roberto Berardi - Aggiungo
che il CBRR ha appena aderito al primo Convention Bureau italiano. Una cabina
di regia di cui tutti gli operatori italiani sentivano il bisogno e che ci
rende ancora più competitivi sul mercato internazionale”.
Gli eventi
realizzati nel primo semestre 2014 sono stati 56, cioè 9 in più rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. 50 si sono
svolti al Palacongressi, 4 a Rimini Fiera e 2 in sedi terze. Dei 50 eventi
svoltisi al Palas, 27 sono relativi al settore Corporate, 13 all’Associativo, 5
al Politico Sindacale.
Si evince un
segnale di ripresa del settore Corporate con l’importante esempio del congresso
nazionale CGIL tenutosi al Palas e preceduto dai convegni delle sue
associazioni di categoria in sedi congressuali della provincia riminese, con
ulteriore ricaduta sull’economia del territorio.
Corporate sono
stati gli eventi di grandi brand: PEUGEOT, WELLA, DHL, HERA e HELVETIA.
Mentre in autunno sono già in calendario gli eventi della multinazionale del
farmaco ROCHE, della statunitense AMWAY e di JEAN
LOUIS DAVID. A
confermare poi il posizionamento del CBRR nel settore Associativo del mercato
congressuale e medico scientifico, arrivano, sempre in autunno, i congressi SIMEL
– Società italiana di Medicina di Laboratorio, SIES – Società Italiana
Ematologia Sperimentale, SIR - Società Italiana Reumatologia, ANIARTI
– Associazione Nazionale Infermieri Area Critica, AMCLI – Associazione
Microbiologi clinici Italiani e quello della Corte di Giustizia Popolare per il
diritto alla Salute Rimini organizzato da FEDERANZIANI.
“Rafforziamo
le relazioni - ha detto Stefania Agostini - e rinnoviamo i
contratti con chi ha già organizzato eventi a Rimini e ne apriamo di nuovi e
promettenti. La presenza di grandissime aziende, ricordo Teamsystem, Adecco,
Erickson, non significa solo dimostrare la capacità di offrire buoni
servizi in una destinazione considerata ottimale per struttura e ricettività,
ma evidenzia il positivo posizionamento del CBRR all’interno del mercato
congressuale”.
E per il 2015
gli eventi già confermati nel calendario del CBRR sono 30. Tra questi, quello del luglio
2015 della Federazione Internazionale delle Società Magiche (FISM), durata
6 giorni con oltre 30mila presenze in arrivo da tutto il mondo. Una candidatura
che ha vinto la concorrenza di una destinazione congressuale quale
la capitale della Corea del Sud, Seul.
“Alla luce di
questi dati - ha ripreso Cagnoni - ritengo importante tornare sui
contenuti del business plan congressuale che annunciammo nel 2011
e che aveva due punti fondanti: lo sviluppo delle sinergie tra settore
fieristico e congressuale, con un fortissimo potenziamento dell’indotto sul
territorio, e l’obiettivo di posizionare il CBRR al secondo posto nel panorama
nazionale. Oggi entrambi i punti sono stati centrati.
Chi conosce
bene il mercato congressuale sa che quello italiano è piuttosto debole,
presidiato da strutture a proprietà pubblica molto aggressive, capaci di
lavorare sottocosto perché unicamente spinte dall’obbiettivo delle presenza. In
tale mercato la competizione o è sostenuta da un’offerta di grande qualità, o è
destinata a soccombere nel conflitto concorrenziale con destinazioni che si
trovano al centro di territori metropolitani con dotazioni di servizi molto
superiori alla nostra. Chi conosce il mercato internazionale sa molto bene che
tutti gli indicatori rilevano tendenze alla crescita, anche molto importanti,
ma il nostro Paese è sempre stato nella posizione di Cenerentola proprio per la
mancanza di strutture moderne all’altezza delle esigenze che la domanda
internazionale pone.
Se non
avessimo costruito il nuovo Palacongressi, che per caratteristiche
architettoniche e capacità gestionali ha saputo tener fronte a questo complesso
scenario, saremmo usciti dal mercato. Ed è invece
proprio il nostro posizionamento ad assicurarci competitività.
Vorrei anche
ricordare il formidabile rapporto costo/qualità del Palas, realizzato con 102
milioni di euro. A Roma, il nuovo centro congressi Italia, al quale si sta
lavorando da oltre dieci anni, identico al nostro per caratteristiche
ricettive, ne costerà 400”.
Il presidente
di Rimini Fiera, sottolineando l’importanza di una maggiore diffusione di
questi numeri, si è poi soffermato sui dati complessivi del business plan
triennale del Gruppo Rimini Fiera che, partendo da una previsione di ricavi
del Gruppo pari a 67.990.593 euro nell’esercizio 2014 e di 76.544.056
nel 2015, formula un’ipotesi di crescita al 2016 pari ad un volume
dei ricavi consolidati di 85.757.363 euro. In termini di
redditività, l’Ebitda del Gruppo salirà nel 2014 a 11.563.013
euro, nel 2015 a 12.987.913 e nel 2016 a 17.569.955
euro.
“Anche nel
caso del Gruppo Rimini Fiera - ha detto Cagnoni - annunciamo
dati semestrali non solo in linea con le previsioni, ma migliorativi: con
30.648.000 euro di ricavi al giugno 2014 e un pretax di 803.000 euro, contro i
650.000 previsti. Dunque, un bel biglietto d’ingresso nella più
complessiva valutazione del nostro business plan triennale sul quale ora ricade
una luce non solo previsionale, ma di concreta credibilità”.
Ricordiamo che i dati del business plan prevedono
che nel 2016 Rimini Fiera Spa, oltre ad avere azzerato il debito
assunto per la realizzazione del quartiere che costò 300 milioni di euro,
debito sceso in dodici anni anni a 14,8 milioni, avrà una posizione
finanziaria netta positiva per 4,7 milioni. A partire dal 2017 si darà inoltre
il via alla distribuzione dei dividendi per 3 milioni di euro.
“Siamo stati gli unici in campo fieristico - ha
chiuso Cagnoni - a dotarci di uno strumento previsionale in un periodo di
mercato tanto complesso. Ma lo abbiamo fatto sapendo di potervi imprimere
caratteristiche di realismo. Un realismo che, rapportato ai dati annunciati
oggi, è ancora più convinto”.