Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale presentano, nella
splendida cornice della Sala delle Cariatidi, un’esposizione di opere di
pittura e scultura di grandi dimensioni realizzate dall’artista contemporaneo
Takashi Murakami. Curata da Francesco Bonami, organizzata da Blum & Poe e
Kaikai Kiki Co. Ltd. in collaborazione con ALTOFRAGILE e grazie allo speciale
supporto di yoox.com , è la prima mostra
del grande artista giapponese in uno spazio espositivo pubblico italiano e
rimarrà aperta ai visitatori da giovedì 24 luglio sino a domenica 7 settembre
2014.
Dopo l’ampia mostra itinerante © MURAKAMI e la grande
retrospettiva realizzata nei fastosi saloni della Reggia di Versailles, quella
di Milano è una proposta inedita, che indaga le rinnovate modalità di pittura
utilizzate dall’artista negli ultimi due anni e propone tecniche e stili
sviluppati dall’artista a partire da Ego, la grande rassegna del 2012
tenutasi all’ Al Riwaq Hall di Doha nel Qatar.
Attraverso una selezione di lavori recenti, la mostra
intende sottolineare l’abilità di Murakami nel fondere riferimenti storici,
contemporanei e fantascientifici in una moltitudine di stili, metodologie,
forme e tecniche che sono divenute nel tempo una sorta di marchio stilistico di
un artista tra i più celebrati del nostro tempo.
All’ingresso della mostra i visitatori saranno accolti dagli
argentei riflessi di luce della scultura Oval Buddha Silver (2008),
capolavoro di tecnica sia per gli attraenti minuziosi dettagli, sia per
l’imponente quanto inquietante presenza.
Il percorso espositivo prosegue con la presentazione di tre Arhat
di grande formato, tra i 5 e i 10 metri di lunghezza, pensati in risposta al
recente grande terremoto in Giappone nel 2011. Il termine Arhat deriva
dal sanscrito e significa “essere che ha raggiunto l’illuminazione”. La fonte
delle immagini rappresentate in questi dipinti è un antico racconto che narra
le vicende dei monaci Buddisti che affrontano il declino e la morte, in cui
mostri demoniaci e monaci decrepiti in tonache e paramenti tradizionali vagano
percorrendo paesaggi psichedelici. Un legame forte con la splendida Sala delle
Cariatidi, un tempo sala da ballo poi gravemente danneggiata dai bombardamenti:
questo gioiello architettonico oggi rivive grazie ad interventi di restauro che
tuttavia hanno lasciato volutamente visibili le ferite e le cicatrici provocate
dal tragico evento.
In mostra sarà inoltre esposta una selezione di autoritratti
dipinti dell’artista, che giocosamente rappresentano la continua ricerca che
Murakami ha condotto sulla propria immagine e sulla percezione perennemente
mutevole del proprio posto nell’universo.
Infine, una terza serie di dipinti, appositamente realizzati
per l’esposizione, ritrae una costellazione di teschi che - quasi come in una
cascata - si sovrappongono l’uno con l’altro, fondendosi insieme: colori e
forme psichedeliche si pongono così in definitivo contrasto con l’aspetto macabro
del soggetto.
L’intera immagine coordinata della mostra è il frutto della
collaborazione con lo Studio R.A.D.L., sponsor tecnico della mostra Takashi
Murakami Il ciclo di Arhat.
In concomitanza con l’esposizione, mercoledì 23 luglio alle
18.00 e giovedì 24 luglio alle 20.00 presso l’Apollo spazioCinema sarà
presentata l’anteprima Italiana di Jellyfish Eyes, il primo
lungometraggio live-action di Murakami. Il film, realizzato nel corso di
questi ultimi dieci anni, utilizza sia l’azione dal vero che immagini generate
al computer (CGI) proponendo un racconto sull’adolescenza nel Giappone
contemporaneo di un ragazzo che confronta il proprio passato con il proprio
futuro post - Fukushima.