di Maria Pia Cantarini
Il cuore e la passione della nostre azzurre, l’amore e
orgoglio per quello che hanno dimostrato sul campo, meritano un
applauso scrosciante solamente per loro
La nazionale di calcio femminile, impegnata ai recenti
campionati europei tenutisi in Svizzera, è stata eliminata
in semifinale dopo una prestazione orgogliosa e tenace, che
avrebbe meritato un esito ben diverso. Ai quarti, le azzurre
avevano battuto la Norvegia per 1-0, con un gol
di Cristiana Girelli, la capitana della squadra, che proprio
al 90* minuto è riuscita a portare l'Italia alla
semifinale. Lei confessa: "Sentivo che era il momento dell'impresa e
una donna non sbaglia mai". Tuttavia, anche con questo sostanziale
terzo posto, il cammino percorso nel torneo continentale rappresenta un'impresa: quella
di una giovane squadra piena di speranze e desiderosa di portare a casa la
vittoria.
Nella semifinale con l’Inghilterra, la compagine poi
laureatasi campione d’Europa, la formazione italiana era
passata in vantaggio al 33' minuto del primo tempo, grazie
a un goal di Barbara Bonansea, che con il suo sinistro vincente mandava la
palla in rete. Si avvicinava la possibilità, per le azzurre, di
raggiungere la loro prima finale in una competizione
internazionale. La capitana, Cristiana Girelli, al 64° si
è vista costretta a lasciare il campo in lacrime, per un infortunio alla
gamba. Naturalmente, la sua uscita di campo ha influito non
poco sugli equilibri in campo, sia tecnicamente,
sia emotivamente. E infatti, al sesto minuto di recupero (96°) del
secondo tempo regolamentare, Michelle Agyemang segnava il
pareggio tra le due squadre: si è andati, quindi, ai tempi
supplementari. Le inglesi hanno aumentato la loro pressione, schiacciando
nella loro area di rigore le ragazze di Soncin. La Agyemang, ancora
una volta, sfiorava la rete colpendo una traversa. E nel
finale, l'episodio che ha chiuso le sorti della partita: al 15°
minuto del secondo tempo supplementare, il direttore di
gara, la croata Ivana Martincinc, ha assegnato un tiro dal
dischetto alle inglesi per un contatto in area avvenuto
fra la Severini e la Mead. Un rigore che
non ha convinto il nostro Ct, Andrea Soncin, sebbene
abbia superato anche il vaglio del Var. L'attaccante
inglese Chloe Kelly ha perciò segnato il penalty decisivo al
119° minuto, con un tiro respinto, sulle prime, da Laura
Giuliani, ma poi ribadito in rete dalla stessa Kelly, assegnando così
la vittoria alle inglesi. Dunque, il sogno della prima
finale era svanito.
L'Inghilterra ha vinto per 2-1 ai tempi
supplementari grazie a un geneorso rigore. Una beffa tremenda
per le ragazze di Soncin, che hanno lottato oltremodo fino alla
fine della partita. E proprio negli ultimi istanti dei supplementari, è
stata loro soffiata loro la possibilità di accedere a quella finale in
cui avevano tanto creduto. Il loro allenatore, Andrea Soncin, ha
definito la sconfitta "dolorosa", per il modo in cui è
maturata e per la prestazione delle sue ragazze. Lo sconforto è stato
notevole: il Ct della nazionale azzurra è apparso, allo
stadio di Ginevra, scuro in volto e visibilmente arrabbiato per
quel rigore assegnato alle inglesi al 118' minuto dall'arbitro
Ivana Martincinc. A tal proposito, Soncini, in conferenza
stampa post partita, si posto una domanda: "A noi lo avrebbe
dato"? A un passo dalla finale europea si è infranto
il sogno delle nostre azzurre per un contatto involontario fra la Severini
e la Mead, innanzi al nostro portiere, Laura Giuliani. La
calciatrice inglese è caduta a terra e la direttrice di gara, Ivana
Martincinc, le ha assegnato un rigore discutibile. Afferma
la nostra centrocampista, Sofia Cantore: “Perdere
all'ultimo fa malissimo: ci credevamo tanto. Sono contenta di aver
regalato emozioni, ma dobbiamo continuare il percorso, perché abbiamo
dimostrato forza, bravura e cuore. La voglia di fare bene è
tanta, come quella di continuare questo percorso ed essere un esempio”. La
Cantore ha poi sottolineato come la squadra
fosse cresciuta, durante il torneo. Elena Linari, nostro
roccioso difensore, ha ammesso che "la stanchezza
ha pesato nel finale di partita", ma ha anche sottolineato la
forza di un gruppo di ragazze che hanno saputo unirsi, partita dopo partita. E’
stata una serata amara per le nostre ragazze, dalla quale
abbiamo tratto, tuttavia, la netta sensazione di una crescita tecnica e
tattica evidente.