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3 gennaio 2022

Valentina Galdi vincitrice del premio Vincenzo Crocitti 2021


Il 2021 è stato l'anno della rinascita anche a livello di soddisfazioni. Dopo vari riconoscimenti per Memorie Sbiadite è arrivato anche il Premio Vincenzo Crocitti International per regista e sceneggiatrice esordiente, ce ne puoi parlare?
Si, nonostante le difficoltà dovute alla situazione pandemica non posso assolutamente lamentarmi. I risultati raggiunti da Memorie Sbiadite sono assurdi...non mi aspettavo di ricevere così tanti consensi a livello internazionale, soprattutto da Paesi che culturalmente sembrano così distanti da noi. Il tour è quasi giunto al termine, infatti penseremo al suo rilascio ufficiale a breve. A livello personale poi è arrivato questo bellissimo fulmine a ciel sereno! Il Premio Vincenzo Crocitti International sta diventando sempre più importante tra gli artisti e non mi aspettavo di riceverlo, ma forse è anche una sua caratteristica quella di essere "imprevedibile" e di mettere sullo stesso piano artisti in carriera, emergenti ed esordienti. Quando ho ricevuto l'e-mail per l'assegnazione è stata pura emozione anche se purtroppo è avvenuto tutto a distanza causa Covid. Più che altro, e cerco di esser breve, è un onore sapere che si tratta di un riconoscimento per merito ed è proprio questo che lo rende unico. Aiuta tanto a credere nelle proprie capacità e a superare quei momenti negativi o di incertezza che tutti attraversiamo nella vita...ringrazio ancora una volta il Comitato del Premio e il Direttore Francesco Fiumarella per ciò che sono riusciti a fare.
Hai realizzato un altro cortometraggio nel 2021, Ali in Gabbia...ce ne parli?
Ali in Gabbia è stato girato a Giugno, nonostante la pre-produzione fosse pronta da Febbraio...inutile dire causa Covid. È un cortometraggio molto diretto, forse meno impegnativo dal punto di vista della comprensione ed è incentrato sulla violenza di genere. Ho assunto il rischio del cadere in un cliché, dati i numerosi casi di cronaca, ma poi è stato proprio il sentire tutti quegli episodi a spingermi a realizzarlo il prima possibile, come donna e come persona. Non gira attorno a nulla, è crudo e mostra la realtà dei fatti giocando con la psicologia del carnefice che neanche si rende conto di esserlo stato. Ora è in giro per i festival e sta già ottenendo buoni risultati.
Però ci sono anche altri progetti, vero?
Si, sono entrambi in post-produzione e sono entrambi "la mia prima volta". Uno è un micro-short in live action, realizzato con la mia squadra di sempre, e l'altro è un cartone animato, frutto di una collaborazione con un animatore Ungherese. 
E la collaborazione con il Wolf Film Festival?
Quella è nata un po' per caso, dopo che l'anno scorso fui invitata per la proiezione fuori concorso di Memorie Sbiadite alla prima edizione del festival. Molto probabilmente ci sarà qualcosa di più concreto nella prossima edizione, a Giugno, dove spero di poter conferire - insieme a tutto il team -  il Premio "The Gladiator Company" al progetto audiovisivo più vicino ai nostri standard artistici e tecnici.

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