certe volte penso che certi comici, attori a cantautori a quei tempi avevano giá capito in quale direzione stava andando il mondo. Senza una laurea e senza cravatta avevano piú cervello di tanti che la cravatta dovrebbero usarla per impiccarsi.questa canzone pubblicata a pochi giorni dalla morte del mio amico e maestro Giorgio ai tempi del presidente Ciampi in qualche modo e attualissima:
Scusi Presidente io non mi sento Italiano ma, per fortuna o purtroppo lo sono.
C'é tanta tristezza in me. Io presidente uomo cresciuto con la figura dun grande Uomo e Presidente, Socialista, Sandro Pertini che si era espresso al Popolo, il Suo Popolo: Se un Governo non fa cio che vuole il Popolo ha il diritto di cacciarli a mazzate e pietre.
Voglio che Lei Presidente sappia avere ragione, ma dubito che non abbia ricevuto indicazioni da qualcuno in Europa.
Forza presidente anche se costringerà ancora gli italiani a votare per valutare che Italia vuole.
Enzo Fasoli
Grazie mio maestro per questa canzone che dedico a tutti presidenti e agli italiani
Io non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppo lo sono.Mi scusi PresidenteNon è per colpa miaMa questa nostra PatriaNon so che cosa sia.Può darsi che mi sbagliChe sia una bella ideaMa temo che diventiUna brutta poesia.Mi scusi PresidenteNon sento un gran bisognoDell'inno nazionaleDi cui un po' mi vergogno.In quanto ai calciatoriNon voglio giudicareI nostri non lo sannoO hanno più pudore.Io non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppo lo sono.Mi scusi PresidenteSe arrivo all'impudenzaDi dire che non sentoAlcuna appartenenza.E tranne GaribaldiE altri eroi gloriosiNon vedo alcun motivoPer essere orgogliosi.Mi scusi PresidenteMa ho in mente il fanatismoDelle camicie nereAl tempo del fascismo.Da cui un bel giorno nacqueQuesta democraziaChe a farle i complimentiCi vuole fantasia.Io non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppo lo sono.Questo bel PaesePieno di poesiaHa tante preteseMa nel nostro mondo occidentaleÈ la periferia.Mi scusi PresidenteMa questo nostro StatoChe voi rappresentateMi sembra un po' sfasciato.E' anche troppo chiaroAgli occhi della genteChe tutto è calcolatoE non funziona niente.Sarà che gli italianiPer lunga tradizioneSon troppo appassionatiDi ogni discussione.Persino in parlamentoC'è un'aria incandescenteSi scannano su tuttoE poi non cambia niente.
Writer(s): Alessandro Luporini, Giorgio GaberIo non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppo lo sono.Mi scusi PresidenteDovete convenireChe i limiti che abbiamoCe li dobbiamo dire.Ma a parte il disfattismoNoi siamo quel che siamoE abbiamo anche un passatoChe non dimentichiamo.Mi scusi PresidenteMa forse noi italianiPer gli altri siamo soloSpaghetti e mandolini.Allora qui mi incazzoSon fiero e me ne vantoGli sbatto sulla facciaCos'è il Rinascimento.Io non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppo lo sono.Questo bel PaeseForse è poco saggioHa le idee confuseMa se fossi nato in altri luoghiPoteva andarmi peggio.Mi scusi PresidenteOrmai ne ho dette tanteC'è un'altra osservazioneChe credo sia importante.Rispetto agli stranieriNoi ci crediamo menoMa forse abbiam capitoChe il mondo è un teatrino.Mi scusi PresidenteLo so che non gioiteSe il grido "Italia, Italia"C'è solo alle partite.Ma un po' per non morireO forse un po' per celiaAbbiam fatto l'EuropaFacciamo anche l'Italia.Io non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppo lo sono.Io non mi sento italianoMa per fortuna o purtroppoPer fortuna o purtroppoPer fortunaPer fortuna lo sono.