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Il presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio ha annunciato alla stampa, durante un incontro alla Casa del Cinema, le novità della stagione
2017-2018; insieme a lui erano presenti anche il direttore
generale del CSC Marcello Foti, il presidente e amministratore delegato di
Istituto Luce-Cinecittà Roberto Cicutto e il direttore cinema del Mibact Nicola
Borrelli.
“Si tratta di novità di
restyling legate all’immagine, e di novità strutturali, solide: nuovi spazi,
nuovi edifici e nuovi strumenti di comunicazione che permetteranno al Centro
Sperimentale e a tutte le sue attività – la Cineteca, la Scuola nazionale di
cinema, la biblioteca Luigi Chiarini, la CSC Production – di essere più
visibili e più trasparenti”, ha sottolineato Felice Laudadio.
Tra le prime spicca il nuovo
portale internet online da oggi, all’indirizzo web www.fondazionecsc.it, che rinnova il
vecchio sito dal punto di vista della grafica e della comunicazione pur
mantenendone in parte i contenuti; e il nuovo logo della Fondazione CSC che
comparirà in tutte le sedi deputate e, nella versione animata a cura di
Maurizio Nichetti (direttore artistico della sede di Milano del CSC),
introdurrà le proiezioni di tutti i film restaurati dalla Cineteca Nazionale.
Il nuovo logo ha una sigla musicale composta per l’occasione dal premio Oscar
Nicola Piovani.
I film restaurati, nel corso
della stagione 2017-2018, arriveranno anche in sala grazie alla nuova struttura
CSC Distribution nata all’interno della CSC Production con la consulenza di
Filippo Roviglioni. Il primo pacchetto di titoli sarà presentato il prossimo 27
novembre alle Giornate professionali di Sorrento ed è composto da “Ultimo tango
a Parigi” (Bernardo Bertolucci, 1972), “Non c’è pace tra gli ulivi” (Giuseppe
De Santis, 1950, presentato in prima mondiale alla Mostra di Venezia),
“Dillinger è morto” (Marco Ferreri, 1969, presentato in prima mondiale alla
Festa del cinema di Roma) e “Miseria e nobiltà” (Mario Mattoli, 1954,
presentato in prima mondiale al Teatro San Carlo di Napoli) per il quale si
stanno chiudendo gli accordi economici con gli aventi diritto, la famiglia Li
Bassi. È una grande innovazione rispetto al passato, quando i restauri erano
visibili solo nei festival e in rassegne ad hoc: “Siamo il Centro Sperimentale
– ha dichiarato Laudadio – vogliamo sperimentare questa possibilità. Un
restauro costa mediamente circa 100.000 euro, è doveroso renderlo pubblico. E
speriamo che il clamoroso ritorno in sala di ‘Ultimo tango’ possa fare da
traino a questa iniziativa”.
Sempre legato al restauro è
l’annuncio dell’Art Bonus, un’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate che permette
ad aziende e privati di finanziare restauri beneficiando di un credito di
imposta del 65%. Cicutto ha auspicato che “l’Art Bonus sia fruibile anche per
il materiale d’archivio del Luce”, e ha sottolineato come CSC e Luce-Cinecittà,
“da cugini stiano diventando fratelli, in futuro forse gemelli, e lavoreranno
insieme su molti progetti, dai restauri all’editoria alla didattica: in questo
rientra il modello Erasmus che ricalcheremo nell’elaborazione del MIAC, il
Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema che sorgerà negli edifici del
complesso degli studi di Cinecittà e negli adiacenti edifici dell’Istituto
Luce”. Laudadio ha anche annunciato che il 2020 sarà un “anno Fellini”, in
occasione del centenario della nascita del grande regista, e “gli enti lavoreranno
insieme per un progetto che avrà – vista la fama di Fellini – risonanza
mondiale”.
Le novità strutturali
riguardano nuovi spazi che il CSC dedicherà alla didattica e alla circuitazione
delle sue attività. Dall’autunno 2018 il CSC disporrà a Roma di una nuova
sala cinematografica (340 posti) all’interno dei giardini della Biblioteca
Nazionale di Castro Pretorio: andrà a sostituire l’attuale sala Trevi, grazie
alla convenzione sottoscritta fra CSC e Biblioteca Nazionale (e firmata oggi,
alla presenza del direttore della Biblioteca Andrea De Pasquale). Un altro
spazio sarà la sala cinema dell’Istituto Tecnico Enzo Ferrari, sempre a due
passi da Cinecittà, grazie all’accordo con l’assessore per Politiche della
Scuola e Cultura di Roma Capitale Elena De Santis, presente in sala. Da un
accordo con i Cavalieri del Lavoro nasce invece la disponibilità di una nuova
sede in via Francesco Buonamici, a meno di un chilometro dalla sede storica di
via Tuscolana, che potrà essere utilizzata sia come luogo didattico, sia come
foresteria per studenti e docenti ospiti; decisivo, per questo accordo, il
filosofo Sebastiano Maffettone, membro del Comitato scientifico del Collegio
Universitario dei Cavalieri del Lavoro, che ha dichiarato: “La grande industria
guarda sempre al futuro e ha una visione internazionale, il Centro Sperimentale
forma i cineasti del futuro e – come il Luce e Cinecittà – è famoso in tutto il
mondo. Il prossimo passo, spero, sarà istituire al CSC un corso di cinema e
filosofia”. Maffettone è anche presidente del Ravello Festival, che il prossimo
8 dicembre concluderà “l’anno di Totò” presentando il restauro di “Miseria e
nobiltà” nella prestigiosa sede dell’auditorium Oscar Niemeyer. Foti ha
annunciato che tutte queste iniziative sul territorio sono anche legate a un
progetto “per la formazione cinematografica nelle scuole, che riguardi sia i
docenti, sia gli alunni fin dalle scuole elementari, perché l’amore per il
cinema può anche arrivare per caso, ma va coltivato sin dall’infanzia”. Infine,
nascerà una nuova sede regionale del CSC a Lecce, in Puglia (la convenzione con
la Regione è imminente) che ospiterà il corso “Alta formazione per la
conservazione e il restauro del patrimonio culturale cinematografico e
audiovisivo”: una scuola di restauro filmico, con docenti internazionali e
tecnologie di ultimissima generazione, per formare “in casa” i tecnici che in
futuro realizzeranno i restauri promossi e curati dalla Cineteca Nazionale e da
altri archivi italiani e stranieri.
Borrelli ha concluso, sottolineando
come “il coordinamento fra CSC e Luce-Cinecittà vada nella direzione voluta dal
ministro Franceschini e dalla nuova legge sul cinema, che auspica la sinergia
fra gli enti pubblici che si occupano di cinema e di audiovisivo”.