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26 agosto 2017

Antonio Presti STRAPPA LE ROCCE DI TAORMINA DAL DEGRADO


INTERVISTA DI TOMMASO MARTINELLI

È riuscito a strappare le Rocce di Taormina dal degrado. Un traguardo che racchiude tutta la caparbietà, il talento e la sensibilità di Antonio Presti che si racconta in esclusiva all'agenzia di stampa AspaPress. 

Antonio, con la riapertura delle Rocce ha raggiunto un traguardo importantissimo: come lo hai vissuto?
Il mio obiettivo vuole essere quello di restituire l'anima a questo luogo dopo oltre quarant'anni di ferite e abbandono. Lo spirito che anima la bellezza è quello del sogno, dell'emozione, dell'utopia, voglio così che Le Rocce diventino mezzo di quell'emozione e di quello stupore che gli uomini hanno negato a questo luogo per inseguire falsi valori commerciali e speculativi. 

Tra tutti i traguardi finora raggiunti di quali va più fiero e perché?
Sono fiero della mia politica della Bellezza, una politica con la P maiuscola, quella al servizio della gente, del dono, dell'etica e del valore. Oggi, manca un serio progetto politico che guardi al futuro e soprattutto mancano gli uomini per realizzarlo. La politica ha fallito il suo compito. Alla politica del dialogo e dell'etica si è sostituita la logica del potere e del mercato globale dove tutto è un business. Spetta a noi intellettuali, a noi artisti, a noi uomini di etica dire basta a questo malessere e trasformare tutto in bellezza riaffermando il codice vero dell'umanità. 

Tornando indietro rifarebbe tutto o c'è qualcosa che farebbe in maniera differente?
Chi si nutre e lavora per manifestare la Bellezza non si pone questa domanda. I miei progetti ruotano intorno a una fondamentale parola chiave: donare bellezza. Il dono per me è una necessità, io vivo solo per questo. Nella maturità della mia vita ho capito che ci sono uomini nati per prendere e uomini nati per donare. Quello mio è un donare civile, laico, un donare cultura, un donare coscienza, un donare strumenti di libertà.

Ogni sua opera racchiude e trasmette un messaggio importante. Il prossimo messaggio che, attraverso una sua opera, le piacerebbe lanciare?
Il mio prossimo obiettivo è quello di procedere alla salvaguardia, valorizzazione, e gestione del Bosco delle  Betulle e dei Monti Sartorius, unitinerario naturalistico- culturale denominato "Io vedo l'invisibile", in linea con l'obiettivo della creazione di un modello di governance del territorio che, con un percorso multisensoriale si snoderà tra i tronchi bianchi delle betulle e le opere di arte contemporanea da ubicare in alcuni punti strategici compresi tra i crateri spenti ed il bosco delle betulle, nell'ambito di un progetto più vasto che riguarda la creazione sul territorio dell'Etna di un itinerario museale di sculture e installazioni all'aperto.

Quale ritiene sia il suo punto di forza?
Di non cadere nell'autoreferenzialità. So di non voler fare questo errore e dunque devo lottare con me stesso per consegnare a un futuro di bellezza, che è la consegna di conoscenza e i "riti della luce" che sono ora l'anima della mia vita. Lasciare dei riti in ambiti e luoghi diversi che come mission devono sempre consegnare la conoscenza, credo sia l'azione politica a quel futuro della conoscenza che in questo momento viene negata e soppressa.  

A questo punto del suo percorso a chi sente di dover dire grazie?
Ringrazio la vita e la condizione di ascolto che mi hanno portato a credere un sogno di futuro attraverso l'appartenenza alla bellezza. Sicuramente, quella devozione alla bellezza che mi appartiene e che mi ha portato a credere al sogno di futuro attraverso l'arte, la cultura, la conoscenza, è stata una regola che dopo tanti anni di sacrificio e rinuncia mi pone nella regola del ringraziamento. 

Nella vita di tutti i giorni, quando non lavora, come trascorre la sua quotidianità?
Sognando la Bellezza 

Sappiamo che in questo periodo è concentrato su nuovi e importanti progetti: può regalarci qualche anticipazione?
Non so dire come saranno i miei progetti su Le Rocce, Librino, l'Etna o la Fiumara. Ho solo la certezza di come ero, di come sono e come sarò. Di questo riesco ad avere la certezza di una coerenza per poter fare una proiezione futura. Di come sono stato io fino ad oggi, avrò quei vantaggi che mi proiettano in un futuro che sente il valore del suo essere. Sento come un'urgenza quella di affermare che Le Rocce, Librino, l'Etna e la Fiumara dovranno essere altro, in un percorso di divenire e di contemporaneità.