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registi, 12 storie di sport che raccontano altrettanti paesi: dall’Italia al
Bahrein, dalla Spagna alla Palestina, passando per Albania, Algeria, Egitto,
Malta, Marocco, Slovenia, Svizzera e Tunisia.
Si
è concluso oggi il workshop organizzato dalla COPEAM (network degli operatori
dell’audiovisivo del Mediterraneo) che ha
riunito a Roma i registi delle televisioni coinvolte nella quarta
edizione del progetto “Inter-Rives”, coproduzione internazionale di documentari
promossa dalla stessa COPEAM e dall’ASBU (Arab States Broadcasting Union).
La
serie di brevi documentari, che a fine gennaio 2015 sarà pronta per la messa in
onda, coinvolge 12 televisioni pubbliche del Nord e del Sud del Mediterraneo,
tra cui la RAI, e si sviluppa attorno al tema “Sport senza frontiere”.
Lo sport come sfida personale, come strumento per superare i limiti fisici,
sociali e culturali, come mezzo d’integrazione, inclusione sociale ed
emancipazione femminile. Un tema universale, dunque, scelto per raccontare
storie di uomini e donne che, grazie allo sport, stanno combattendo piccole,
grandi battaglie.
Altri
documentari ci parlano di sport e immigrazione, come quello su Valon Behrami,
calciatore di origini kosovare, oggi giocatore dell’Amburgo, la cui famiglia si
è dovuta trasferire in Svizzera quando era bambino; quello sull’attività
sportiva praticata nei centri d’accoglienza per gli immigrati a Malta; o
quello dei 5 fratelli che dall’Inghilterra si trasferiscono in Slovenia
per soddisfare il desiderio del padre di vederli giocare insieme in una
nazionale di rugby.
Altri
registi hanno invece scelto di realizzare ritratti di giovani disabili che
raggiungono con tenacia importanti traguardi sportivi: una ragazza affetta da
sindrome di Down che vince una competizione di surf in Egitto, o l’algerina
Nassima, medaglia d’oro 2013 per il lancio del disco ai campionati del mondo
paraolimpici.
Al
Nord come al Sud, il calcio riveste un ruolo preminente. Il regista della
televisione spagnola ci racconta la realtà della Nazionale Calcio non
vedenti attraverso la testimonianza del suo attaccante, Antonio Jesús Martín; il documentario albanese
narra la storia della prima squadra di calcio femminile diventata, nel Paese,
il simbolo dell’emancipazione della donna, e quello palestinese la sfida
di tre ragazze che hanno deciso di diventare arbitri.
L’episodio
italiano, prodotto da Rai 2 e realizzato da Luca Rosini, ci
consegna il ritratto di Davide Carrera, campione di apnea in immersione libera,
in equilibrio fra una vita semplice in armonia con la terra e i rischi, anche
fatali, di questa affascinante disciplina sportiva.
La
serie “Inter-Rives: sport senza frontiere” offre dunque, attraverso queste 12
personali vicende, spaccati delle società e delle culture dei paesi coinvolti.
Inoltre, i 2 workshop che aprono e chiudono la coproduzione - uno svoltosi a
Tunisi lo scorso aprile e quello di Roma - costituiscono per i registi
coinvolti occasioni di confronto sulla linea editoriale e sugli standard
tecnici da adottare, dando luogo ad un prezioso scambio professionale e
culturale.