Biggini venne scelto da Mussolini nel febbraio 1943, dopo Gentile e Bottai, come ministro dell'Educazione Nazionale. L'autore ne ripercorre la vita e l'operato, attraverso l'utilizzo dei suoi scritti privati, come le lettere e i diari.
Carlo Alberto Biggini (Sarzana 1902 - Milano 1945), professore e costituzionalista, fu uno dei protagonisti dimenticati di quel tragico periodo. Intellettuale di formazione liberale, che aveva abbracciato la causa fascista idealizzandone la visione corporativa della società, il Professore rifuggiva da ogni deriva totalitaria.
Venne chiamato da Mussolini a guidare il ministero dell'Educazione nazionale nel delicato passaggio che portò alla Repubblica sociale italiana. In queste circostanze cercò di gettare le basi per una restaurazione culturale che agevolasse la transizione alla futura democrazia.
Chi si accosta alla sua storia, culminata in una morte prematura, scoprirà la figura di un intellettuale innamorato dell'Italia e del suo popolo, di un uomo coraggioso capace di nascondere decine di ebrei sotto la sua protezione.
Luciano Garibaldi, giornalista d'inchiesta e saggista con la passione per la storia, ha collaborato con prestigiose testate nazionali ed è autore di molti libri per numerose case editrici. Con le Edizioni Ares ha già pubblicato il bestseller La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci? , I Giusti del 25 aprile, La guerra non è perduta, la biografia Maurizio e Ferrante Gonzaga e i due volumi "Gli anni Spezzati", Il Giudice e Il Commissario, con le ricostruzioni delle drammatiche vicende del rapimento Sossi e dell'omicidio Calabresi.