È felice di annunciare che Holy Spider dell’iraniano Ali Abbasi e il documentario Fire of Love di Sara Dosa entrano nelle shortlist per gli Oscar.
L’omaggio ai vulcanologi Krafft di Dosa, uscito in sala quest’estate, concorrerà nella categoria dei documentari mentre il crime thriller diretto da Abbasi, Palma d’Oro per la Miglior attrice a Zahra Amir Ebrahimi all’ultimo Festival di Cannes, è stato selezionato nella categoria Miglior film internazionale e arriverà in sala il 16 febbraio distribuito da Academy Two
Iran, 2001. Raihimi, una giornalista di base a Teheran, si sposta nella città santa di Mashhad per indagare su un serial killer che uccide le prostitute convinto di liberare le strade dai peccatori per conto di Dio.
Nonostante il numero delle vittime continui ad aumentare, le autorità locali non sembrano aver fretta di risolvere il caso e Raihimi si rende presto conto che potrà contare solo sulle proprie forze.
Holy Spider è un film sull’ascesa e sulla caduta di uno dei più noti serial killer dell’Iran, Saeed Hanaei ma in senso più ampio il film è una critica alla società iraniana.
“In un mondo normale - scrive Abbasi - non ci sono dubbi che un uomo che ha ucciso 16 persone venga visto come colpevole. Ma qui in Iran era diverso: una parte del pubblico e dei media conservatori iniziò a celebrarlo come un eroe. In Iran abbiamo una tradizione di odio verso le donne, una misoginia profondamente radicata che non è specificamente religiosa o politica, ma culturale”.