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6 giugno 2020

SCUOLA - Rientro a settembre, anche l'on. Gallo (M5S) chiede 9 miliardi e 100 mila posti in più

 

 

 

 SCUOLA - Rientro a settembre, anche l’on. Gallo (M5S) chiede 9 miliardi e 100 mila posti in più

Ripartire con le lezioni in presenza prevedendo una rinascita della scuola attraverso una serie di interventi, come le sovvenzioni pubbliche importanti, l’eliminazione delle classi pollaio, l’aumento di un congruo numero di lavoratori, l’integrazione con il territorio, la cancellazione della povertà educativo-culturale e l’innovazione tecnologiche degli istituti: a proporlo è l’on. Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura del Movimento 5 Stelle della Camera.

“Lo stanziamento rivendicato dall’on. Luigi Gallo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è in linea con le nostre richieste, perché tornare in classe senza mantenere distanziamenti fisici e senza poter contare su aule capienti, collocate in strutture scolastiche complessivamente adeguate, sarebbe un sicuro autogol. Ben venga, inoltre, la cancellazione delle classi con numeri eccessivi di alunni, ancora di più perché la scuola è attesa da un periodo che non potrebbe essere breve di convivenza con il rischio contagio. Sull’incremento di 100.000 mila docenti, personale ATA e Dirigenti Scolastici siamo ovviamente d’accordo, anche se ne abbiamo chiesti il doppio, ricordando però che già ne mancano ancora di più come posti vacanti e occorre quindi assumere subito da graduatorie d’istituto sapientemente trasformate in provinciali sempre tramite il Decreto Scuola. Allo stesso modo, riteniamo utile la realizzazione di progetti didattici con il coinvolgimento dei primi cittadini, all’interno di teatri, musei e centri culturali, a partire dai territori più deprivati e svantaggiati, al piano nazionale per la povertà educativa e all’ammodernamento digitale delle scuole”.

Sei punti per far ripartire l’istruzione pubblica in Italia. Secondo l’on. Luigi Gallo “la scuola ha bisogno di rilancio e non può trasformarsi in un ospedale da campo. Per garantire la ripartenza a settembre dobbiamo investire una quantità pari di risorse ai miliardi stanziati per la sanità, soldi per una nuova rinascita della scuola”, con un programma ben definito. Il progetto, come riporta Orizzonte Scuola, prevede un piano investimenti di circa 9 miliardi; la cancellazione delle classi pollaio, sul quale è stato presentato anche un emendamento al Decreto Rilancio e approvato un ordine del giorno al Decreto Scuola, ormai alle battute finali alla Camera; 100.000 mila docenti, ATA e Dirigenti Scolastici in più; la realizzazione di progetti didattici, in stretta collaborazione con le scuole e i sindaci, che comprendano teatri, musei e centri culturali; un piano nazionale per la povertà educativa; la realizzazione di una scuola realmente innovativa.

LA POSIZIONE DI ANIEF

Anief ritiene particolarmente felice la proposta dell’on. Luigi Gallo, perché coglie degli aspetti sulla scuola sinora trascurati dai decisori politici: servono importanti risorse fresche, ad esempio, per permettere quel distanziamento sociale minimo richiesto da epidemiologi e confermato dalle task force di esperti incaricati dal ministero dell’Istruzione per studiare le modalità migliori per la ripartenza, con le lezioni in presenza in almeno 288 mila classi frequentate da quasi 6 milioni di alunni. Da alcune settimane, il giovane sindacato ha indicato tra i sette e i dieci miliardi come somma minima per realizzare un rientro sui banchi in sicurezza. Ora il presidente della VII commissione della Camera chiede circa 9 miliardi. Praticamente, la stessa cifra.

 

IL PENSIERO DEL PRESIDENTE

Secondo Marcello Pacifico, leader Anief, “non è possibile continuare a negare il diritto allo studio a milioni di giovani, perché la didattica a distanza questo comporta, a causa del digital divide. Come bisogna procedere con la stabilizzazione dei precari da graduatorie d’istituto, trasformate in provinciali, altrimenti avremo a settembre il record di cattedre assegnate a supplenza, molte attraverso Mad. E bisogna anche pensare alla stabilizzazione di altre figure professionali della scuola, un piano di mobilità straordinaria, la specializzazione dei docenti di sostegno, la cancellazione dell’organico di fatto, assieme ad un piano straordinario di edilizia scolastica per la messa in sicurezza e l’adeguamento alle esigenze di oggi”.

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