Chiara Ayares Triggiani, l'eploratrice delle bellezze artistico-culturali.
Chiara Ayares Triggiani è una ragazza italo-brasiliana che attraverso il suo lavoro di guida turistica fà immergere i visitatori in atmosfere di bellezza del nostro patrimonio artistico-culturale. Oltre all'arte ama anche il cinema. Grazie a questo periodo di lockdown ha potuto fare delle sperimentazioni. Ha dato vita ad un canale youtube dove parla di arte. Questo canale è rivolto ai Brasiliani.
Presentati:
Mi chiamo Chiara Triggiani, ho 30 anni e sono italo-brasiliana. Mio padre è romano e mia madre brasiliana, di São Paulo. Io sono nata e cresciuta in Italia (a Roma), ma il legame con l’altra metà delle mie radici culturali e familiari è sempre stato molto stretto. Grazie alla dedizione e sensibilità dei miei genitori che hanno permesso a me e mio fratello, sin da piccolissimi, di visitare il Brasile con frequenza nel corso degli anni e, così, mantenere strette relazioni con amici e parenti.
Ho sempre considerato la mia doppia nazionalità un incredibile dono della vita e un arricchimento incomparabile allo sviluppo della mia persona sotto ogni punto di vista. Mi sono sempre sentita al 100% italiana e al 100% brasiliana e questa è la mia più grande ricchezza. È per questo motivo che sui social media ho deciso di presentarmi con il nome di Chiara Ayres Triggiani, inserendo quindi anche il cognome di mia madre, che rappresenta l’altro lato della mia essenza.
Nascendo e vivendo a Roma, ho scoperto presto la mia passione per la storia, per l’arte e le materie umanistiche in generale, che ho avuto modo di approfondire nel mio percorso formativo scegliendo di frequentare il liceo classico prima e la facoltà di Storia dell’arte poi, laureandomi in Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico e Archeologico nell’Università di Roma Tre.
Il mio sogno è diventare curatrice di mostre e divulgatrice culturale, facendo da ponte tra i miei due mondi d’origine e, per raggiungere tale obiettivo, avevo iniziato, cinque anni fa, a pubblicare per i brasiliani video su Youtube finalizzati alla promozione e valorizzazione dell’arte e della cultura italiana. Purtroppo, però, l’impegno universitario e lavorativo mi hanno portata ad interrompere temporaneamente il mio progetto divulgativo, che, comunque, in un certo qual modo è potuto continuare in altre vesti quando ho conseguito l’abilitazione alla professione di guida turistica sia in territorio italiano che in territorio vaticano.
Com’è nata la tua passione per la divulgazione culturale?
Probabilmente da quando ho iniziato ad appassionarmi alla cultura in generale. Guardavo sin da piccola documentari in tv, sulla storia antica o sull’arte, e rimanevo affascinata da ciò che scoprivo. Ricordo che a 8 anni dicevo di voler diventare archeologa, perché le civiltà antiche mi appassionavano in modo particolarmente viscerale. Sognavo di trovarmi di persona in Egitto o in Grecia, alla ricerca di reperti antichi. Col passare del tempo, però, ho imparato che la comunicazione è parte integrante della mia personalità e che la condivisione della conoscenza è la vera linfa vitale dello sviluppo dell’evoluzione umana. Ho capito, allora, che quel che mi appassionava veramente dei prodotti culturali che consumavo con tanto entusiasmo era in realtà la possibilità che mi offrivano di accedere ad un bagaglio culturale estremamente complesso e potenzialmente elitario in modo semplice, “democratico” e comunicativamente efficace anche se basato su una seria struttura scientifica.
Ho iniziato quindi a costruire la mia struttura scientifica personale in ambito universitario e a praticare la divulgazione in ambito lavorativo, sperimentando di persona, attraverso i miei tour, la gioia di trasmettere, con dedizione e passione, nozioni storiche e artistiche legate alle meraviglie del nostre Paese. Le persone, non essendo spesso del settore, attraverso i tour hanno la possibilità di entrare a contatto con un bagaglio conoscitivo sorprendentemente affascinante, oltre che indiscutibilmente bello e/o importante. Hanno la possibilità di cavalcare secoli, percorrere distanze, decodificare simboli e scoprire mondi spesso celati ma non scomparsi.
Questo, per me, è il potere della divulgazione culturale: far innamorare qualcuno per la prima volta della storia e dell’arte proprio come quei documentari, da bambina, hanno fatto innamorare me.
Non c’è soddisfazione più grande che vedere quest’amore sbocciare sotto i miei occhi.
Come hai passato la quarantena?
Ovviamente l’inizio dell’epidemia e della conseguente quarantena sono stati un vero e proprio shock. Oltre allo sgomento per un’emergenza sanitaria che assumeva proporzioni sempre più allarmanti al passare di ogni ora, dal punto di vista lavorativo vedevo la situazione precipitare in modo irreparabile: tutti i tour che avevo in programma e sui quali basavo le mie uniche prospettive di guadagno sono stati, ovviamente, cancellati in pochissimi giorni già a partire da fine febbraio senza alcun rimborso, né speranza di un ritorno alla normalità in tempi brevi.
I primi giorni passati in casa sono stati difficili, all’insegna dell’incredulità e dell’angosciante incertezza per il futuro.
Ricordo che la prima settimana non ho fatto altro che aggiornarmi costantemente davanti al telegiornale.
Piano piano, però, sono riuscita a rifocalizzare le energie su pensieri positivi ed azioni propositive.
Ho iniziato ad approfittare di tutto quel tempo a disposizione, passato esclusivamente con il mio compagno con cui vivo da due anni, per riscoprire parti di me che nella frenesia della normale vita quotidiana erano rimaste in disparte per molto tempo.
Ho ricominciato a dipingere, a leggere, a immaginare e, soprattutto, ho ripreso in mano il mio progetto di divulgazione culturale attraverso Youtube (https://www.youtube.com/channel/UCVQ9j2XUYnR-_LXPsjK2Q4Q).
Quindi mi sono armata di cellulare e creatività e ho cominciato a produrre e pubblicare nuovi video che parlano di Cultura, Arte e Turismo nel canale che ho ribattezzato A CAT ON THE TABLE, in un gioco di parole ed acronimi tra i temi trattati ed il mio nome.
Sono video rivolti ai brasiliani (che, ovviamente, hanno a disposizione meno materiale divulgativo storico-artistico rispetto agli italiani) e si caratterizzeranno per la varietà di temi trattati e per l’impostazione particolare, più vicina a quella del classico documentario televisivo rispetto a ciò che normalmente si incontra su Youtube.
A partire dal momento in cui ho cominciato a strutturare questo nuovo progetto, il mio approccio alla quarantena è cambiato drasticamente: improvvisamente questo momento di stasi mi è apparso come un frangente irripetibile di grande libertà espressiva ed il tempo a disposizione, che prima mi sembrava infinito e inconcludente, è diventato quasi insufficiente. Dovevo occuparmi della strutturazione, produzione, registrazione e montaggio dei miei contenuti, nonché della loro divulgazione nelle varie piattaforme digitali. Così mi sono dedicata per tutto il resto del tempo alla messa in opera delle mie idee e la quarantena è volata in un attimo in un fantastico e stimolante caos: la casa in cui vivo si è trasformata in un set di ripresa, tra luci, greenscreen ed altro, e il garage in un laboratorio/studio di produzione e post-produzione.
Il progetto è appena iniziato ed è molto impegnativo per me che non sono una professionista nella produzione e post-produzione di materiale audiovisivo, ma mi diverte tantissimo e mi auguro che possa andare avanti ancora a lungo, anche ora che la quarantena è finita, magari ampliandosi un giorno al pubblico italiano.
Come potrebbe ripartire il turismo italiano dopo questa pandemia?
Tra tutti i settori travolti dall’onda anomala Covid-19 , è indubbio che il turismo sia quello più duramente colpito. È infatti il primo ad essersi fermato e sarà l’ultimo a poter ripartire e tornare a livelli di relativa normalità. E in un Paese come l’Italia, che basa il 13% del suo pil sul turismo e che vede impiegati in questo settore il 15% di occupati, questa è una problematica di portata emergenziale se non affrontata con estrema, urgente e specifica attenzione, in particolare per la categoria dei lavoratori autonomi (della quale, in quanto guida turistica, faccio parte anch’io) che per un lasso di tempo indefinito continuerà a soffrire terribilmente delle conseguenze della pandemia senza alcuna garanzia né tutela.
Non sappiamo quanto ci vorrà per far sì che il mondo sia nuovamente pronto a viaggiare e connettersi come prima. Si ipotizza un certo ritorno alla normalità nel 2021, ma restiamo ovviamente nel campo delle congetture.
Io, però, sono per natura una persona ottimista e credo che il turismo riuscirà a superare questa fase di criticità, soprattutto se saprà riadattarsi e reinventarsi con agilità.
Ad esempio, appena è finita la quarantena ho avuto modo di constatare di persona che un nuovo turismo a Roma è possibile: il turismo costituito dai romani stessi, che in gran numero e con grande entusiasmo hanno risposto all’invito dei commercianti del Rione Trevi a venire a conoscere la storia della zona e della fontana più famosa al mondo. In quest’occasione ho guidato personalmente moltissimi romani alla scoperta della storia dell’acquedotto Vergine, della fontana di Trevi e di tutti i segreti che si nascondono tra quelle vie, riscontrando nei loro occhi e nei loro apprezzamenti all’iniziativa una gioia e uno stupore davvero inaspettati.
I romani, mi sono resa conto in quest’occasione, hanno una grande opportunità (ed alcuni di loro lo hanno già capito quel giorno): riappropriarsi per un po' della loro incredibile città, delle loro strade, dei loro monumenti normalmente presi d’assalto da persone provenienti da ogni parte del mondo tranne che da loro.
Credo che oggi tutti gli italiani dovrebbero lasciarsi conquistare dalla loro grande bellezza e approfittare, in quest’estate che tutti ricorderemo, dell’unico aspetto positivo di questa pandemia: diventare i turisti delle nostre piazze e guardare il quotidiano con nuovi occhi.
L’esperienza fatta nel Rione Trevi mi è stata di grandissima ispirazione in questo senso.
È per questo che, spinta tra l’altro dagli stessi partecipanti che mi richiedevano altre passeggiate, ora sto progettando un calendario di percorsi turistici nel centro di Roma pensati proprio per questi inediti turisti, che sarà un grandissimo piacere, oltre che un grande onore, guidare alla scoperta di Roma.
Credo, quindi, che sì… ripartire sia possibile. Ripartendo da noi ce la faremo sicuramente.
Chiara Ayares Triggiani ha creato il suo canale youtube per raccontare delle bellezze artistico-culturali del nostro paese e lo fà con un'enegia e una capacità di altissimo livello. Per seguirla dovete cliccare su questo link: https://www.youtube.com/channel/UCVQ9j2XUYnR-_LXPsjK2Q4Q
Vincenzo Giannone.
Intervista esclusiva per Agenzia Stampa Aspapress (giugno 2020)
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