ANNO XXX N.79 DEL 29 APRILE
Nella totale noncuranza della normativa vigente, la Provincia di Trento prosegue con l'indiscriminata politica di rimozione degli orsi, specie animale protetta ed in costante rischio di estinzione.
Nonostante l'emergenza planetaria, la Provincia di Trento ha attuato il suo proposito di catturare M49, ora rinchiuso nel centro del Casteller, lo stesso dal quale era fuggito nel luglio 2019. Fortunatamente l'orso non è stato abbattuto, nonostante la "licenza di uccidere" conferita dal Presidente della Provincia di Trento Fugatti al personale del Servizio foreste con l'ordinanza del 22 luglio 2019. Ordinanza prontamente impugnata dalla LNDC davanti al TAR Trento, purtroppo con esito negativo.
"In base alla normativa vigente e al PACOBACE, Piano d'Azione Interregionale per la Conservazione dell'Orso Bruno sulle Alpi Centro Orientali, è vietata la cattura, il disturbo, l'uccisione dei grandi predatori, a meno che non siano effettivamente pericolosi", afferma Michele Pezone Responsabile Diritti Animali LNDC. "Dunque, non vi è motivo di rinchiudere un animale che solo in pochi casi si è introdotto in edifici isolati come baite e malghe d'alpeggio disabitate. Sempre in base al PACOBACE, al massimo, la cattura dell'orso poteva essere effettuata, quale azione di controllo, allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio e con il conseguente rilascio dell'animale".
Ma come è noto, la PAT segue da tempo una indiscriminata politica di "rimozione" degli orsi dai territori antropizzati, nella ingiustificata convinzione che la presenza stessa degli orsi costituisca a priori un pericolo grave per l'incolumità pubblica, trascurando totalmente l'interesse, costituzionalmente rilevante, alla conservazione delle specie animali protette ed in costante rischio di estinzione.
"Chiediamo alla PAT di procedere all'immediato rilascio di M49 e all'attivazione della sola attività di controllo mediante il radiocollare, in modo da dare finalmente, in questo particolare periodo storico, un segnale nel senso dell'inversione di marcia su scelte che riguardano la convivenza con questi animali e la tutela della biodiversità, indispensabile per la vita sulla Terra", fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.