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22 aprile 2020

SCUOLA - Per la ministra Azzolina le classi pollaio sono un ostacolo alla sicurezza. Anief: giusto






SCUOLA - Per la ministra Azzolina le classi pollaio sono un ostacolo alla sicurezza. Anief: giusto, non più di 15 alunni per aula
Anief: sono parole che condividiamo in pieno. Se si vuole dare seguito alle buone intenzioni della titolare del ministero dell'Istruzione, non rimane altro allora che approvare la nostra proposta migliorativa del Decreto Legge sulla Scuola n. 22 oggi presentata dinanzi alla VII Commissione del Senato, assieme agli altri emendamenti Anief, con la quale chiediamo di prendere disposizioni urgenti nella formazione delle classi al fine di adeguare i meccanismi di distanziamento sociale per la prevenzione della diffusione di ulteriori epidemie.
Marcello Pacifico (Anief): "Se si prende come media una classe di sette metri per cinque, quindi da 35 metri, e va applicato il distanziamento di un metro e mezzo da ogni studente in tutte le direzioni, quindi anche da ogni uscita, si riesce a farcene stare non più di 16. Poi però c'è anche il docente, anzi possono essercene due o tre, considerando le eventuali compresenze e il sostegno agli alunni disabili, più l'assistente educativo culturale. Ecco perché al massimo possono esserci 15 allievi per classe, come abbiamo ribadito oggi al Senato".
LE IDEE DELLA MINISTRA
Sulla tutela della salute degli alunni, la ministra dell'Istruzione la pensa come il sindacato Anief: Lucia Azzolina, intervenendo sull'atto da poco firmato, che istituisce presso il Ministero il comitato di esperti con cui mettere a punto il Piano per la Scuola, ha infatti detto che "serve un approccio resiliente per superare questa crisi. L'emergenza ha ricordato a tutti la centralità del sistema d'Istruzione. Ma ha anche evidenziato le criticità che la scuola italiana sconta da anni. Troppi anni e troppi ritardi. Digitalizzazione, formazione, edilizia: priorità su cui non può più esserci alcuna esitazione. Un esempio: quando due anni fa da parlamentare ho iniziato a parlare di classi pollaio e presentato una proposta di legge, in pochi hanno raccolto l'urgenza di quel tipo di intervento. Oggi invece tutti si accorgono che con un'emergenza sanitaria in corso la composizione troppo numerosa delle classi è un ostacolo non solo per la didattica ma anche per la sicurezza".
Anche per la ministra dell'Istruzione è dunque "arrivato il momento di lavorare sul dopo. E dobbiamo farlo subito. Del gruppo di lavoro che abbiamo costituito fanno parte esperti di altissimo livello che ci aiuteranno, naturalmente a titolo gratuito, a progettare la nuova scuola che dovrà nascere dall'emergenza. Chiederemo loro di formulare proposte che vaglieremo con attenzione". 
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
Preso atto di questo, Anief chiede pubblicamente al comitato di esperti di dare seguito alle indicazioni della ministra dell'Istruzione sull'esigenza di stoppare le classi pollaio. A questo scopo, il giovane sindacato si appresta a far presentare formalmente un emendamento alla  Commissione Cultura del Senato che la prossima settimana sarà chiamata ad esaminare il Decreto Legge n. 22 sulla Scuola approvato dal Consiglio dei ministri e ora in Parlamento per la conversione in legge. 
Secondo il sindacato, l'attuale stato emergenziale obbliga infatti l'amministrazione scolastica a prendere disposizioni urgenti nella formazione delle classi al fine di adeguare i meccanismi di distanziamento sociale per la prevenzione della diffusione di ulteriori epidemie: ridurre il numero massimo di alunni per classe garantirebbe infatti sicurezza, igiene e vivibilità degli ambienti di apprendimento. In tal modo, quindi, sarà possibile assicurare agli allievi degli ambienti certamente idonei allo svolgimento delle attività, ma anche laboratori e aree comuni di condivisione. In questo modo, sicurezza e diritto allo studio verrebbero assolti
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, intervenuto oggi per via telematica presso la VII Commissione del Senato, ritiene che "in questa fase emergenziale e almeno fino a quando permarrà anche un minimo rischio di contagio del Coronavirus sarà indispensabile attivare classi con non oltre 15 alunni, un numero giusto per le nostre aule che hanno spazi medi di 35 metri quadri. Non si possono più accettare classi pollaio, con 30 e più allievi. Ci compiacciamo che non piacciano neanche alla ministra Lucia Azzolina, perché ai problemi noti di mancata sicurezza adesso si aggiungono quelli di potenziale danno, anche grave, alla salute".
L'EMENDAMENTO PROPOSTO AL DL 22. 
Formazione delle classi con 15 alunni per distanziamento sociale e tutela salute degli studenti 
Al comma 1, aggiungere la seguente lettera:
"e) alla revisione dei criteri per la formazione delle classi, per l'anno scolastico 2020/2021, in deroga a quanto previsto dall'articolo 64, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ai fini della costituzione di nelle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, comprese le sezioni della scuola dell'infanzia, con un numero di alunni non superiore a 15".
Motivazione: l'attuale stato emergenziale ci obbliga a prendere disposizioni urgenti nella formazione delle classi al fine di adeguare i meccanismi di distanziamento sociale per la prevenzione della diffusione di ulteriori epidemie. Il miglioramento del rapporto alunni/docenti ha ricadute positive sulla didattica e sull'apprendimento degli alunni e consente di assicurare agli studenti ambienti idonei allo svolgimento delle attività, laboratori e aree comuni di condivisione. Ridurre il numero massimo di alunni per classe garantisce sicurezza, igiene e vivibilità degli ambienti di apprendimento. 
 Tutti gli emendamenti Anief al testo del Decreto Legge n. 22
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