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20 aprile 2020

Ambasciata Polonia. 75 anni fa la liberazione di Bologna.

 anno XXX n72  del 20 aprile 2020

Martedì 21 aprile alle ore 21.00 una candela accesa nelle finestre per ricordare coloro che liberarono Bologna

Furono i soldati polacchi del II Corpo d'armata del generale Władysław Anders, gli eroi di Montecassino, i primi ad entrare a Bologna da porta Maggiore quel 21 aprile 1945, dopo aver piegato le ultime resistenze dell'esercito tedesco. Quest'anno, nel 75" anniversario della liberazione della città, non potremo incontrarci al cimitero militare polacco di San Lazzaro di Savena per rendere omaggio ed esprimere gratitudine ai soldati polacchi per il loro coraggio e la fedeltà agli ideali di libertà e fraternità. Ma ricorderemo quegli uomini valorosi martedì 21 aprile alle ore 21.00, esponendo sui balconi o sui davanzali delle finestre una candela accesa.

Il 21 aprile festeggiamo il 75° anniversario della liberazione di Bologna, un momento importante che ricorda la resistenza della popolazione, la lotta delle forze degli Alleati e dei partigiani. Oggi un'altra battaglia importante ci impedisce a radunarci a Bologna fisicamente, ma siamo chiamati a rimanere uniti nel ricordare il sacrificio di tanti e la gioia della libertà e pace ripristinata, nonché nel trasmettere la memoria alle future generazioni.
Nella liberazione di Bologna fu coinvolto il 20 Corpo d'Armata Polacco, parte del VIII Armata Britannica, il cui nucleo fu formato nel 1941 dagli ex deportati in Unione Sovietica sotto il comando del generale Władysław Anders. Dall'Unione Sovietica attraverso Persia, Palestina e Egitto il 20 Corpo d'Armata Polacco fu trasferito a cavallo tra il 1943 e il 1944 in Italia per affiancare gli Alleati sul fronte italiano. Guidato dal motto "Per la nostra e la vostra libertà" nella profonda convinzione che il nemico era comune e l'impegno militare nella Penisola Appenninica avrebbe contribuito a ripristinare l'indipendenza della Polonia. Si distinse nella conquista di Montecassino, liberazione di Loreto e Ancona e lo sfondamento della Linea Gotica.
Dall'ottobre del 1944 il 2° Corpo Polacco fu impegnato nella campagna sull'Appenino emiliano-romagnolo. Avanzò verso Bologna attraversando la zona montuosa nella valle del Bidente, Predappio, lungo la valle del fiume Montone, Forlì e Faenza. Nella primavera del 1945 l'offesiva riprese sul fiume Senio, lungo la via Emilia, con la liberazione di Castel Bolognese, Imola, Castel San Pietro per entrare finalmente alle ore 6:00 di mattina a Bologna.
Quell'ingresso a Bologna è commemorato dalla lapide appesa alla Porta di Strada Maggiore, una tra le tante testimonianze della storia che unisce l'Italia e la Polonia. Nel cimitero militare polacco di San Lazzaro di Savena a Bologna riposano 1432 militari polacchi caduti durante le battaglie sulla Linea Gotica, sull'Appenino emiliano-romagnolo e durante la lotta per la liberazione di Bologna.
L'Odissea di coloro che sono sopravvissuti proseguì dopo la Seconda guerra mondiale. Alla maggior parte di loro non fu dato ritornare nella loro patria. La memoria dell'esercito "scomodo" per l'ordine istituito dopo la Seconda guerra mondiale fu cancellata nella Polonia comunista e da vari tentativi di riscrivere la storia in chiave ideologica.
L'Ambasciata della Repubblica di Polonia insieme al Consolato Generale della Repubblica di Polonia a Milano invitano tutti a rendere omaggio ai soldati del 20 Corpo Polacco esponendo sui balconi o sui davanzali delle finestre una candela  martedì 21 aprile alle ore 21.00 nell'attesa delle celebrazioni solenni di questa importante ricorrenza posticipate per l'anno prossimo.