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- "O l'Inpgi dà un segnale forte, serio di intervento sui conti, e allora si procede con una legge di risanamento, oppure c'è il commissariamento, che per quanto mi riguarda, è cosa nota, avrebbe dovuto intervenire fin da subito. Su questo non ci devono essere dubbi". E' quanto ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Vito Crimi conversando con Prima comunicazione a margine dell'incontro degli Stati generali dell'editoria. Crimi sul tipo di intervento da adottare indica l'introduzione di "tetti a quelle pensioni che oggi sono fuori da ogni scala di valore".
"Sono soddisfatto dell'approvazione dell'emendamento sull'Inpgi al dl crescita - ha spiegato Crimi -. Ho dato il mio consenso dopo un grande lavoro di confronto e approfondimento. Non vorrei però che, varato il provvedimento, l'istituto di previdenza dei giornalisti stia con le mani in mano ad attendere che il governo dia il suo aiuto. Sul commissariamento siamo categorici. Lo stesso emendamento è molto chiaro in proposito, sospendendo l'effetto della legge fino al 31 dicembre 2019. Dopo quella data si torna alla normativa ordinaria".
Quanto occorre, sottolinea ancora il sottosegretario, è "un segnale forte sui conti. L'emendamento sancisce che prima ci devono essere interventi della, sulla, nella cassa previdenziale, che deve dare segnali di un trend di miglioramento, e poi ragionare sull'ampliamento della platea dei contribuenti. Servono misure di contenimento serie sulla spesa - aggiunge - a cominciare dai tetti alle pensioni, quelle pensioni che sono fuori da ogni scala di valore, e che l'Inpgi eroga, naturalmente nella piena facoltà di un istituto che opera nella sua autonomia"...CONTINUA su PRIMAONLINE
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