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24 dicembre 2018

Denunci illeciti in Acea e i tribunali condannano? Preparati a essere licenziato e a soffrire le pene dell’inferno





Denunci illeciti in Acea e i tribunali condannano? Preparati a essere licenziato e a soffrire le pene dell'inferno




Venerdì 14 dicembre il Tribunale di Roma ha condannato in primo grado per traffico illecito di rifiuti tre dirigenti Acea e due Aquaser, società partecipata Acea. La condanna penale nasce dalla denuncia di due delegati sindacali Acea Ato 2 che nel settembre 2010 prestavano servizio al depuratore Roma Nord, che scrissero all'allora presidente Ato 2, Sandro Cecili, denunciando lo sversamento di liquami e fanghi non trattati nelle acque del Tevere. Denuncia presentata anche al Corpo Forestale dello Stato e all'Arpa Lazio.

Una vicenda esemplare, si direbbe, in cui vincono i buoni. Non è così. I due delegati sindacali USB, a motivo delle denunce, hanno subìto in questi otto anni contestazioni disciplinari, sono stati accusati di diffamazione nei confronti di dirigenti e quadri del depuratore Roma Nord, infine processati per tentata estorsione, condannati a 14 mesi e licenziati in tronco.

Mario e Pietro, i due delegati USB, non si sono arresi, hanno fatto ricorso avverso il licenziamento e presentato appello contro la condanna penale. Il primo è stato ritenuto illegittimo nei due gradi di giudizio, con sentenza di reintegro. Un anno fa arriva anche l'assoluzione in secondo grado per la tentata estorsione "perché il fatto non sussiste".

Tutto bene quel che finisce bene, dunque? No. Anziché scusarsi, Acea ricorre in Cassazione, dove perde nuovamente, il 2 ottobre 2018. A oggi, i due lavoratori sono stati reintegrati ma senza mansioni specifiche e gli viene impedito di rientrare a lavorare al depuratore Roma Nord. In compenso Sandro Cecili è stato rinominato presidente di Ato 2.

L'Unione Sindacale di Base si domanda perché il M5S che governa la città, oltre a incamerare risarcimenti come parte lesa, non abbia ancora ripristinato la legalità schierandosi con i lavoratori che hanno difeso il bene comune. USB dal canto suo non si fermerà finché giustizia non sarà fatta.


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