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27 dicembre 2018

Bimbo morto dopo circoncisione: il diritto all'integrità del corpo





animabella
il blog di Cinzia Sciuto

IL CORPO DEI BAMBINI NON SI TOCCA

Nei pressi di Roma un bambino di due anni è morto (e il fratellino è in gravi condizioni in ospedale) per le conseguenze di un intervento di circoncisione fatto in casa. Una notizia atroce, nella quale però l'attenzione si è concentrata sulle circostanze nelle quali l'intervento è stato condotto – in casa, senza le minime condizioni igienico sanitarie – senza che nessuno abbia posto il minimo dubbio sulla legittimità della scelta dei genitori.
Con questo approccio, la "logica" conseguenza è la richiesta che la circoncisione venga eseguita come intervento negli ospedali pubblici e a prezzi accessibili a tutti (in molti ospedali è già infatti possibile richiedere la circoncisione rituale, a pagamento però: possibilità che rappresenta una evidente forma di ingiustizia). Ora, è chiaro che una circoncisione eseguita in ospedale eviterebbe gli effetti collaterali di un intervento fatto in casa da persone non formate, effetti che possono essere anche molto gravi e giungere, come abbiamo visto, persino alla morte.
Proviamo dunque a riscrivere questa storia così: nei pressi di Roma un bambino di due anni è morto per le conseguenze di una mutilazione ai genitali richiesta dai genitori sulla base delle proprie convinzioni di fede. Fa un altro effetto, no? E messa in questi termini forse la richiesta di poterla eseguire in sicurezza in ospedale non appare più così "logica": si richiede che un ospedale pubblico tagli via – senza alcuna indicazione medica – un pezzo del corpo di un bambino su richiesta dei suoi genitori.

<![if !vml]><![endif]>CHI SONO
Sono redattrice di "MicroMega" e collaboro con il portale europeo di informazione Newsmavens. Ho studiato filosofia e ho scritto "Non c'è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo" (Feltrinelli, 2018); "La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica" (Mimesis edizioni, 2015). Mi occupo principalmente di diritti civili, laicità e femminismo. Vivo e lavoro fra Roma e Francoforte.
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