Eduardo Relero, opera realizzata per la Croce Rossa nelle Journée mondiale des premiers secours a Nancy (Francia) |
Leon Keer, opera realizzata al Legoland di Gunzburg (Germania), 2014 |
Realizzazione dell’opera “3d Lego Terracotta Army” di Leon Keer, Ruben Poncia, Remko van Schaik and Peter Westerink al Sarasota Chalk Festival, Florida (USA), 2011 |
In
cinque diversi luoghi di Modena, dal
12 al 14 maggio 2017, altrettanti street
artist internazionali, Kurt Wenner,
Leon Keer, Julian Beever, Eduardo Relero e Vito Mercurio, sfonderanno illusoriamente la pavimentazione della
città attraverso la tecnica artistica
dell’anamorfismo, per “svelare” i siti più significativi della città romana di Mutina, celata
nel sottosuolo del centro storico. L’evento si svolge nell’ambito del programma
di Mutina
Splendidissima, dedicato alle celebrazioni dei 2200 anni dalla sua fondazione.
Esiste
una città romana sepolta sotto una coltre di argilla, collocata fra due fiumi
che esondarono a più riprese nella tarda antichità, e che nel 2017 celebra i 2200
anni dalla sua fondazione: è Modena, l’antica Mutina definita da Cicerone splendidissima, della quale, grazie
all’archeologia, si conoscono numerosi luoghi e monumenti sepolti.
Esiste
un’arte sorprendente, definita street
art 3D, che ha scelto la strada dell’anamorfismo per “ingannare” chi guarda
le opere da una determinata posizione creando sprofondamenti illusionistici nel
terreno. La tecnica risale al Rinascimento ed è stato Kurt Wenner, uno degli
artisti in mostra, ad applicare per primo tecniche del ‘500, note ad artisti
quali Leonardo da Vinci, a un’arte che utilizza la strada come una tela.
I Musei Civici di
Modena
hanno scelto di coniugare queste due realtà e dare vita a Varchi nel tempo, un
evento unico nel suo genere, in cui la street art 3D fa rivivere il luoghi sepolti
della città romana mettendo in comunicazione la città contemporanea con quella
antica: le terme, le mura, l’anfiteatro, le domus, il capitolium di Mutina saranno visibili attraverso squarci aperti
illusionisticamente nelle strade di Modena, che corrispondono anche ai luoghi
più importanti della città moderna, come ad esempio Piazza Grande, Palazzo Ducale,
Palazzo della Prefettura, Chiesa di Santa Maria delle Asse.
La
straordinarietà dell’evento è legata non solo all’inedito abbinamento fra
street art 3D e archeologia ma anche all’occasione unica di vedere riuniti
nella performance 5 artisti di fama
internazionale, che per la prima volta operano tutti insieme.
Arte,
per sua natura effimera, la street art 3D applicata alle pavimentazioni di
strade e piazze della città, è passata negli ultimi anni dall’utilizzo dei
classici gessetti colorati all’elaborazione digitale del disegno, poi stampato
su materiale resistente e fissato al terreno.
Durante
l’evento modenese, parte dell’esecuzione del disegno sarà realizzata dal vivo,
durante un work in progress che
durerà tre giorni, dal 12 al 14 maggio.
L’itinerario
della street art sarà veicolato attraverso una pianta della città con
l’indicazione dei “varchi nel tempo” presenti sulle strade e sulle piazze del
centro storico.
Il
percorso in città alla scoperta delle opere di street art sarà accompagnato
dalla visita virtuale dell’antica colonia, realizzata da Altair4 Multimedia
e scaricabile da smarthphone e tablet.
2200 anni lungo la Via Emilia
Mutina
Splendidissima
fa parte della più ampia rassegna 2200
anni lungo la Via Emilia, che celebra le origini romane di Modena (Mutina)
e Parma fondate nel 183 a.C., e di Reggio Emilia (Regium Lepidi) istituita come
forum in quegli anni. Il programma congiunto invita a scoprire propone mostre,
ricostruzioni ed eventi in tutte e tre le città fondate dal console Marco
Emilio Lepido, al quale si deve anche la realizzazione della via Emilia,
elemento unificante della regione che ne porta il nome.
Il progetto è
promosso dai tre Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenza
Archeologia di Bologna e di Parma, dal Segretariato Regionale Beni, Attività
culturali e Turismo, e dalla Regione Emilia – Romagna.www.2200anniemilia.it
Biografie artisti
Kurt Wenner è l’artista
statunitense più noto per l’invenzione di questa forma d’arte pavimentale
illusionistica e interattiva tridimensionale. Il suo lavoro include opere a
grande scala pittoriche, scultoree, decorative, installazioni 3D e di design
architettonico per clienti pubblici e privati di oltre 30 paesi del mondo. Dopo
una formazione artistica di stampo classico (Rhode Island School of Design e
Art Center College of Design) e studi approfonditi di geometria che lo hanno
portato a lavorare per la NASA come illustratore tecnico spaziale, è approdato
a questa originale forma artistica ed ha abbandonato per lungo tempo gli Stati
Uniti per vivere in Italia, seguendo la sua passione per l’arte classicistica.
Da diversi anni tiene conferenze, corsi e dimostrazioni presso istituti d’arte
e design internazionali (Art Center College of Design, Department of Defense
Schools, Music Center of Los Angeles, Rhode Island School of Design), musei di
diversi paesi (Carnegie Art Museum, National Museum of Singapore, San Juan
Island Museum of Art, Santa Barbara Museum of Art, The National Gallery of Art,
The Smithsonian Institution) e per gli Studi della Disney e della Warner Bros.
E’ vincitore di numerosi riconoscimenti per il suo contributo al sostegno e
alla diffusione dell’educazione artistica (Awarded The Kennedy Center
Medallion, Golden Palette Award for remarkable service).
“Recreating
Creativity, was given for Create 2012: Creativity in Education conference” è il
più recente dei suoi contributi.
Leon Keer è un artista
olandese che ha appreso le tecniche pittoriche lavorando sul design e la
produzione di prodotti commerciali per multinazionali come la Coca-Cola. Ha
eseguito opere su commissione in diverse parti del mondo: oltre all’Europa,
negli Stati Uniti, Emirati Arabi e Australia. L’abitudine a lavorare su diversi
tipi di supporto lo ha portato ad un interesse particolare per la
sperimentazione di materiali e tecniche innovative. Le sue opere sono state
esposte in diverse gallerie d’arte dei Paesi Bassi e del Regno unito. Il suo
lavoro è stato presentato a numerosi festival artistici in Europa e negli Stati
Uniti. Nel corso della sua carriera ha spesso presentato la sua arte sottoforma
di live-action-painting performances. La
sua abilità come street artist gli ha permesso di condividere il piacere della
creazione artistica con il pubblico della strada. Oggi è considerato uno dei
principali rappresentanti della street art anamorfica a livello mondiale.
Julian Beever è un artista
britannico noto in tutto il mondo per le sue opere pavimentali, soprattutto
illusioni anamorfiche, create con una particolare distorsione che conferisce
l’impressione di tridimensionalità alle immagini guardate da un particolare
punto di vista. La sua attività inizia dopo gli studi artistici all’Università
come busker/artisti di strada in diversi paesi, dagli Stati Uniti
all’Australia. Le sue prime illusioni anamorfiche risalgono ai primi anni ‘90,
in seguito ha ricevuto commissioni private e pubbliche in molti paesi. Nel 2007
è comparso in 10 puntate televisive sull’arte « Concrete Canvas »
(ElectricSky Productions) e nel 2011 è stato pubblicato il suo primo libro
« Pavement Chalk Artist » (Firefly edizioni).
Le
opere di Eduardo Relero sono
concepite per interagire col pubblico e negli ultimi anni hanno fatto il giro
del mondo, da New York a Roma, dal Messico al Giappone. Abbandonati gli studi
accademici in favore di esperienze di arte di strada, negli anni ’90
dall’Argentina si sposta in Europa e arriva a Roma, dove può finalmente
conoscere dal vero le opere di Tintoretto, Caravaggio e Veronese su cui si era
formato, ed incontra altri street artists raccolti nella capitale. Cercando
sempre di evitare i canali culturali più ufficiali, decide di raggiungere la
Spagna ed inizia qui la sua relazione con l’anamorfismo. I primi esperimenti
sono ben presto confluiti in un’arte illustrativa che parla della condizione
dell’esistenza o di una situazione sociale, conferendo al suo lavoro una
sensibilità narrativa che supera l’effetto visuale.
Vito Mercurio, nato nel 1985 a Battipaglia (SA), è uno dei pochi street artists anamorfici italiani. Dopo gli studi artistici alla scuola di Salerno, poi all’Accademia di Firenze e Napoli, inizia la sua carriera come “madonnaro” di strada per specializzarsi poi in street art anamorfica. Le sue opere sono state esposte in diverse città italiane e del mondo, tra cui Varsavia, Dubai, Burban e Sydeny. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali per la sua creatività e innovazione artistica. Nel novembre 2015 ha partecipato alla realizzazione di un’opera tridimensionale anamorfica di enormi dimensioni in California (a Venise), ascritta al Guinness dei primati, assieme a famosi artisti tra cui lo stesso Kurt Wenner e Leon Keer.