E' stato presentato
mercoledì mattina, 9 luglio presso il Salone del Consiglio
Nazionale del MiBACT (via del Collegio Romano 27, Roma), la
sesta edizione del Rapporto 2013. Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia,
la pubblicazione edita
dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS) in partnership con
la Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo (MiBACT). Un’analisi statistica (a
breve interamente consultabile e scaricabile gratuitamente in formato pdf
sul sito www.cineconomy.it, dove
sono già presenti tutte le precedenti edizioni del Rapporto, in italiano e
in inglese) che fotografa il mondo delle 6.204 aziende del settore. Ecco
alcuni dati essenziali del Report: Un’annata eccezionale. La quota
degli incassi registrati dalle pellicole italiane ritorna al 30%
del totale, risalendo rispetto alla violenta flessione del 2012 che l’aveva
vista fermarsi al 25%. Il 2013 è stato un anno storico per il cinema italiano
per almeno due ragioni: il film di Paolo Sorrentino La grande
bellezza ha vinto l’Oscar come miglior film straniero; Sole a
catinelle di Checco Zalone ha fatto registrare il record assoluto di tutti
i tempi in termini di incassi e presenze al cinema per un’opera
italiana (8 milioni di spettatori nei primi tre mesi e un incasso totale
di 51,83 milioni di euro).• Distribuzione in crescita. In aumento dal 2010
il numero dei titoli distribuiti. In particolare, nel circuito Cinetel, tra il
2012 e il 2013 si è passati da 833 a 979 pellicole (+13,7%). Il boom
dei debutti. È questo il fronte caldo della competizione internazionale, ma
l’Italia risponde bene. Nel 2013 le prime opere uscite nel circuito Cinetel
hanno toccato quota 453, rispetto alle 364 del 2012 con un incremento
del 24,79%. Addio Cinema Paradiso. Prosegue la crisi dei monosala.
Nel 2006 erano 713. Nel 2013 sono passati a 530. In merito agli
incassi, dal 2006 al 2013, i monosala hanno perso il 39,4%. Il crollo
degli investimenti. Nonostante la spinta in avanti dell’attività produttiva, in
un solo anno (tra il 2012 e il 2013) gli investimenti sono calati
da 493,1 a 357,6 milioni di euro. Quanto costa fare un
film. Il costo medio di un film in Italia si aggira intorno ai 2,1 milioni di
euro. La spesa media scende a 1,69 milioni per le pellicole al 100%
nazionali. Il Fus in calo.
Il sostegno finanziario (diretto e indiretto)
del Fondo Unico per lo Spettacolo destinato al cinema cala ancora
a 91 milioni di euro(erano 99,7 milioni nel 2012 e 137,7 milioni nel
2007). A corredo del Rapporto 2013 alcuni dei protagonisti del
mondo del cinema hanno firmato una serie di Focus (media Salles, Microcinema, Nexo
Digital,Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
e Testimonianze(Associazione Produttori Televisivi - apt, Centro Sperimentale di
Cinematografia - Cineteca Nazionale, cfs Legal, Fondazione Cinema per
Roma | Festival Internazionale del Film di
Roma, Istituto Luce-Cinecittà,Officina della Comunicazione, Rai
Cinema, Schermi di Qualità).
Presente anche una sezione dedicata
alle Film Commission in cui sono presenti i contributi
di Italian Film Commissions, Apulia Film Commission,Lucana Film
Commission, Roma Lazio Film Commission. «Il settore cinematografico –
dichiara il Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo Ivan
Maffeis – è un settore chiave dal punto di vista economico, perché da solo
produce una ricchezza annuale pari a 4,4 miliardi di euro. Dati importanti, che
confermano la centralità dell’industria dell’audiovisivo nel tessuto produttivo
italiano». «Anche per questo – prosegue Maffeis – dobbiamo promuovere
strategie e progetti condivisi che sostengano il mondo del cinema e lo aiutino
ad attraversare questa stagione di crisi. I primi segnali
incoraggianti sono evidenti.
È necessario a questo punto che ognuno faccia la propria parte per tutelare
questo avamposto strategico del patrimonio culturale italiano».
Dello
stesso avviso è il Direttore Generale per il Cinema, Nicola Borrelli,
che ricorda come «la Conferenza Nazionale del Cinema, cui il Rapporto
2013dedica ampio spazio, è stata promossa dal Ministero proprio nel segno di un
forte coinvolgimento di tutti gli operatori del settore per raccogliere
proposte e contribuire a definire le linee di intervento idonee ad affrontare
le nuove sfide del contesto digitale». Un obiettivo che il Direttore
Generale reputa «prioritario per il semestre di presidenza italiana
dell’Unione Europea, cui la cinematografia italiana, stando ai dati
del Rapporto, si presenta con numeri confortanti e successi di livello
internazionale. Risultati importanti, tanto più perché ottenuti nonostante le
difficoltà attuali di reperimento delle ri
sorse».